“E’ trascorso un mese dall’incontro avvenuto con i genitori rappresentanti del coordinamento – commenta il consigliere comunale Paolo Sola – e nessuna reale soluzione è stata messa in campo dalla Giunta Masci. Il mancato arrivo dei fondi ministeriali per rifinanziare il progetto ‘Il Nido: diritto dei bambini’ è ancora la foglia di fico dietro la quale si nasconde un’amministrazione che, invece, si è dimostrata assente e superficiale”.
“Alla notizia, in primavera, che questi finanziamenti non sarebbero stati nelle nostre disponibilità, infatti – prosegue il consigliere pentastellato – la risposta dell’amministrazione Masci è stata di mollare subito gli ormeggi e contattare le strutture convenzionate rinunciando a tutti i posti riservati al Comune. Un fatto gravissimo che testimonia che non si è fatto nulla per predisporre per tempo soluzioni alternative, e ci costringe oggi a rincorrere un’emergenza a cui questa amministrazione non è in grado di rispondere adeguatamente”.
Il riferimento è a quanto emerso questa mattina nella Commissione Attività Produttive e Politiche per l’Istruzione, dove l’assessore Maria Rita Paoni Saccone ha parlato della possibilità di recuperare circa 120mila euro dai finanziamenti per i campi estivi, con i quali rimborsare con circa 400 euro una tantum le famiglie rimaste fuori: “Una scelta del tutto insufficiente e per certi versi mortificante – continua Sola – che non dà nessun reale sostegno a famiglie già in grandi difficoltà per le contingenze del momento e che, alle soglie dell’avvio dell’anno scolastico, vivono nella totale incertezza su quale sarà la loro organizzazione familiare”.
Anche la soluzione proposta dall’assessore Paoni Saccone per tentare di alleggerire la situazione, cioè l’apertura del Nido Cipì, non convince il M5S: “Una struttura recuperata in fretta e furia che, se tutti i passaggi burocratici fileranno via lisci, vedrebbe la sua apertura non prima di novembre e con soli 42 posti a disposizione, lasciando definitivamente oltre 140 bambini fuori dalle strutture comunali. Troppo poco per parlare di soluzioni, per un problema che si è scelto di ignorare per mesi fino a farne un’emergenza che a pagare saranno le famiglie pescaresi”, conclude il pentastellato.