Pescara. Nuovo allarme trivelle in Adriatico. A lanciarlo è il Movimento 5 Stelle che ha scoperto l’avvio, in data 1 novembre, dell’iter autorizzativo per la ricerca di idrocarburi davanti alla costa di Pescara, su istanza della società Enel Longanesi, per un’area di 739,5 km quadrati, pari alla superficie del Parco nazionale della Majella.
Per opporsi ancora una volta a iniziative che minacciano l’ambiente e le popolazioni delle aree coinvolte il M5S chiama in piazza cittadini e parlamentari domenica 9 novembre, a Pescara. Dalle ore 10 e 30 a Piazza Sacro cuore avrà luogo un presidio informativo che riunirà tutti i gruppi pentastellati d’Abruzzo, tra entroterra e costa.
“Contro le trivelle abbiamo diverse strade da seguire, non vale l’alibi che la decisione spetta a Roma: possiamo fare ricorso alla Corte Costituzionale, promuovere un referendum abrogativo, una legge regionale” ha detto Sara Marcozzi, capogruppo M5S in Consiglio regionale d’Abruzzo, in conferenza stampa in Municipio a Pescara insieme al capogruppo in Comune, Enrica Sabatini.
“In campagna elettorale tutti i candidati si sono detti contrari al petrolio. Il Movimento 5 Stelle porta avanti la stessa battaglia a tutti i livelli. Non soffriamo di sindrome bipolare come il Pd – ha aggiunto Marcozzi – che sul territorio si dice contrario e in Parlamento vota a favore dello Sblocca Italia”. Il rischio petrolizzazione interessa nell’entroterra abruzzese circa 2000 km quadrati, “un quinto di territorio minacciato dall’espropriazione”.