Pescara. Il primo dei quattro incontri previsti con la sanità abruzzese, si è tenuto oggi a Pescara nell’aula magna dell’ospedale civile tra il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso e il personale della locale Asl. Alla riunione ha partecipato anche l’assessore alle politiche sociali Marinella Sclocco.
Il confronto è stato promosso dallo stesso D’Alfonso nell’intento di conoscere le vere emergenze del mondo sanitario abruzzese “allo scopo di riportare a casa”, come egli ha espressamente chiesto, “una lista delle cose che ci sono ancora da fare per migliorare uno dei servizi più importanti ed essenziali per il cittadino, muovendoci lungo tre direttrici che sono le risorse umane, quelle strumentali e strutturali e le risorse della autonomia”. Relativamente a questo ultimo concetto dell'”autonomia”, D’Alfonso ha spiegato che sogna un sistema dove “chiunque abbia una responsabilità nella filiera istituzionale che eroga il servizio di cure sanitarie, non debba ogni mattina telefonare a chi sta sopra di lui per avere istruzioni, ma che sappia esattamente cosa deve fare e quali sono le sue competenze: non chiederemo nessun atto di ossequio, ma solo competenza, bravura e capacità organizzativa”.
Nel corso dei numerosi interventi che si sono avvicendati sul podio dell’aula magna dell’ospedale, molte le luci emerse sulla sanità abruzzese e sull’ospedale che si caratterizza come polo onco-ematologico e come grande polo delle emergenze urgenze per la posizione geografica che occupa al centro di una vasta area metropolitana ad elevatissima densità abitativa. Ma anche numerose sono state le richieste: trovare una soluzione nei rapporti tra le strutture ospedaliere e quelle universitarie; l’attivazione di un sistema di assistenza post-operatoria che consenta di accompagnare il paziente chirurgico in un percorso riabilitativo che non impegni la struttura ospedaliera; la copertura dei posti di chirurgia vacanti e l’aumento della dotazione del personale infermieristico; riassetto logistico e reingegnerizzazione dell’ospedale con una nuova piastra per la medicina di emergenza urgenza. Richiesto, anche, un programma di riorganizzazione dei quattro ospedali in modo da ridurre gli standard, ma mantenendo inalterato livello delle offerte.
Secondo D’Alfonso, il sistema sanitario abruzzese costituisce un giacimento di competenze e di motivazioni professionali che merita di essere perfezionato relativamente alla capacità organizzativa, incoraggiando le capacità di autonomia e i punti di produzione del servizio salute. “Sono di fronte ad una comunità motivata, competente e vogliosa di partecipare alla stagione di rinnovamento fatta di rispetto della dignità della persona”. D’Alfonso, infine, ha voluto ricordare il caso di un finanziamento statale che nel 1998 ha interessato la sanità abruzzese: “abbiamo avuto a disposizione 600 miliardi di lire per il miglioramento del patrimonio edilizio sanitario: molti di questi soldi sono stati divorati in inutili relazioni progettuali e anche in gestioni di cantieri non assolutamente all’altezza dei bisogni reali di allora e tutto ciò perché c’è stato un difetto di programmazione e organizzazione, che sono il contrario della sciatteria che a volte noi abbiamo visto”. “Noi su questo principio stiamo ricostruendo una nuova cultura della gestione sapendo che la qualità delle informazioni nutrono la qualità della organizzazione”.
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