Università L’Aquila, numero chiuso: per la Pezzopane è necessario ‘fare attenzione all’emorragia di studenti’

stefania ezzopaneL’Aquila. “Sono contraria alla decisione di estendere l’accesso programmato ad altre facoltà universitarie dell’Aquila. E’ una scelta assurda, che rischia di provocare una forte emorragia di studenti”.

Così la senatrice Stefania Pezzopane interviene in merito alle polemiche di questi giorni relativamente alla decisione del Senato Accademico aquilano, che ha detto sì al numero chiudo.

“La mia – spiega la senatrice – non è una presa di posizione a favore di uno o dell’altro schieramento interno all’Università, da cui mi dichiaro estranea. Bensì è una presa di posizione a favore di una città, che rivendica il ruolo di città universitaria e soprattutto è una posizione che tiene conto della voce contraria espressa dagli studenti. Gli universitari rivendicano giustamente la garanzia del diritto allo studio per tutti e se esprimono una posizione nettamente contraria alla limitazione degli accessi, non si può ignorare il loro punto di vista. Temo – prosegue la Pezzopane – che l’estensione del numero chiuso vanificherà lo sforzo di tanti di loro, che, nonostante il terremoto e tutte le conseguenze evidenti, hanno scelto e continuano a scegliere il nostro Ateneo, perchè garantisce elevati standard di qualità e di offerta formativa”.

Le giustificazioni offerte a sostegno della tesi di blindare l’accesso all’Ateneo aquilano, come la carenza di spazi o di docenti, sono per la Pezzopane “molto deboli o quanto meno rappresentano posizioni di retroguardia. La qualità dell’offerta formativa non può essere riservata ad un’elite di studenti, ma va assicurata a tutti, garantendo le stesse opportunità. Inoltre – prosegue la senatrice – credo che alcune decisioni non possano e non debbano essere esclusivo appannaggio dei vertici di Ateneo, nè possano essere adottate in solitudine, nel chiuso delle stanze universitarie”.

Per la senatrice aquilana “vanno condivise con altre istituzioni universitarie e l’assenza del numero legale del cda è un grido d’allarme forte, che dovrebbe far quanto meno riflettere. Ma vanno coinvolte anche le istituzioni locali e il territorio, che ritengo voglia dare il proprio contributo ad una discussione che riguarda tutti. Altrimenti la democrazia e la partecipazione diventano una chimera. Un incontro pubblico tra Università, in tutte le sue componenti e le istituzioni potrebbe essere utile a trasformare uno scontro in una prospettiva di confronto positiva e aperta. Mi auguro sinceramente per il bene di questa città, per cui l’Università rappresenta una risorsa importante, che ci sia un confronto aperto e trasparente e che alle logiche di ridimensionamento o di spopolamento universitario vengano preferite scelte che valorizzino il nostro Ateneo. L’Aquila – commenta infine la senatrice Stefania Pezzopane – ha bisogno di un’Università forte e in crescita”.

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