Di Paolo: ‘Chi è contro il governo cittadino non può fare gli auguri ai dipendenti del Comune di Chieti’

logo giustizia socialeChieti. “Chi è contro il governo cittadino e critica l’operato del sindaco Di Primio non può fare gli  auguri ai dipendenti del Comune. A maggior ragione se le lettere augurali sono a firma di Bruno Di Paolo, considerato il nemico numero uno dagli inquilini di Palazzo D’Achille”.

Così in una nota il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “Una sorta di ripicca alla ‘Don Peppone’  che ha del grottesco e che marca ancora una volta la ‘pochezza’ di signorilità e di stile  dell’amministrazione comunale di Chieti. Ma, si sa, la paura di perdere la poltrona fa brutti scherzi  e, in alcuni casi, come specialmente in campagna elettorale, produce effetti molto bizzarri su alcune persone. Quello che è accaduto ha però davvero del ridicolo. Quasi al limite dell’imbarazzo. Come mia abitudine (non solo quando si appressano le votazioni) anche quest’anno avevo preparato dei bigliettini di auguri di buona Pasqua da recapitare a tutti i dipendenti del comune di Chieti. L’ho fatto quando ero assessore al personale, ed ho continuato a farlo sempre. All’inizio della settimana scorsa ho così presentato in Comune le lettere augurali, affinchè fossero smistate nei vari uffici e quindi ai singoli dipendenti. Ebbene, dopo qualche giorno un’impiegata preposta alla bisogna mi ha cortesemente telefonato invitandomi a passare in Comune a ritirare gli auguri perchè aveva ricevuto tassative istruzioni superiori che quegli non dovevano essere consegnati. Immaginatevi il mio stupore: dei semplici biglietti d’auguri per la Pasqua, ovvero quanto di più innocuo ci possa essere, bloccati come se si fosse in una frontiera! La meraviglia, però, ha immediatamente lasciato spazio all’ilarità: come non sorridere di un simile divieto? Forse il freddo di questi ultimi giorni avrà ‘gelato’ il cuore a qualcuno, per arrivare ad impedire l’invio degli auguri. O forse ne avrà gelato la materia grigia, visto che questa proibizione è talmente cervellotica da offrire spunto per la satira dei vignettisti, più che per notizie di cronaca.
“Possibile che il sindaco – prosegue Di Paolo – nel caso il diktat sia partito da lui, non abbia altro di cui occuparsi che mettersi a fare il doganiere censurando dei semplici bigliettini pasquali? E se invece l’improbabile censore fosse qualcun altro, devo forse pensare che nell’agone politico che viviamo prima delle elezioni regionali il nome di Bruno Di Paolo sia temuto a tal punto dai concorrenti, che si giunga a fermarne non dico dei volantini elettorali ma addirittura degli auguri? Quale che sia la risposta, la vicenda è talmente surreale che l’unico effetto prodotto è stata una sonora risata. Comunque, censura o no. gli auguri di Buona Pasqua li faccio lo stesso a tutti,  compreso, naturalmente, il sindaco Di Primio e tutta l’amministrazione Comunale”.

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