Pescara. Abbandona gli indugi Pescara Futura e candida Masci alla poltrona di sindaco: ma l’assessore regionale prima si dimette dal consiglio comunale
Dopo alcuni giorni di indugi e voci non confermate, Pescara Futura ha indicato il leader Carlo Masci quale candidato sindaco al Comune di Pescara: la decisione, come comunica il partito in una nota, è stata presa nel corso di un’assemblea. Masci è già stato candidato sindaco a Pescara, nel 2003, quando a lanciare la sua candidatura a Pescara fu Silvio Berlusconi. All’epoca Masci fu sconfitto da Luciano D’Alfonso, mentre l’attuale consigliere comunale e assessore regionale al Bilancio della giunta Chiodi, alle ultime politiche si è candidato al Senato con una sua lista.
La notizia, però, arriva contestualmente ad un’altra decisione presa nelle ultime ore da Masci. Il candidato sindaco, dalla sua pagina Facebook, ha annunciato che “Nei prossimi giorni mi dimetterò dal Consiglio comunale di Pescara dopo esserci stato per oltre 19 anni consecutivi. Mi dimetterò”, spiega Carlo Masci, “perché non voglio rimanere un minuto di più insieme ai transfughi, ai voltagabbana, agli approfittatori dell’ultima ora, che, dopo aver avuto vantaggi ed incarichi professionali di ogni tipo da una parte politica, si trasferiscono nell’altro schieramento per gli stessi identici obiettivi. Ovviamente lo farò non certamente perché sono in contrasto con questa amministrazione, ma per segnare un netto distacco tra il mio modo di fare politica e quello di questi personaggi transumanti per interesse personale. Ho la certezza”, conclude il messaggio sul social network, “che non li vedremo più a discutere di filosofia politica nelle istituzioni (di cui non sono degni) perché ci penseranno i cittadini a liberarci di questi uomini della “politica ideale un tanto al chilo”!”
Pur promuovendo la candidatura di Masci, smarcandosi dal resto della coalizione di centrodestra, Pescara futura auspica di mantenere “l’unità attraverso la conferma del sindaco uscente”, prosegue la nota del partito che in alternativa sollecita “il ricorso a primarie o sondaggi”. Fino ad ora, però, nessuna forza politica di centrodestra ha promosso le consultazioni interne. Il movimento in capo a Masci ribadisce anche che “la scelta del candidato sindaco non può’ essere rimessa a decisioni che scavalcano totalmente la volontà del territorio”.