L’Aquila, no alla privatizzazione dell’Asm

L’Aquila. L’Asm deve rimanere un’azienda pubblica. A gridarlo a gran voce sono i consiglieri di opposizione al Comune de L’Aquila, Guido Quintino Liris (Forza Italia), Alessandro Piccinini (Gruppo Misto), Emanuele Imprudente (L’Aquila città aperta), Raffaele Daniele (Unione di Centro) e Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila).

“Sembra paradossale” si legge in una nota “che si parli di privatizzazione quando a livello regionale nasce l’AGIR, quale nuovo Ente deputato alla gestione della tematica rifiuti nell’ambito regionale. Siamo convinti che il dovere di una amministrazione comunale sia quella di condurre l’Asm verso l’Ente Unico Regionale in maniera tale da avere una capacità contrattuale alta, la più alta possibile, nel momento in cui verranno prese delle decisioni riguardo la gestione dei sub-ambiti provinciali. I 2 milioni di debito dell’Asm sono tutti nei confronti dell’Aciam (Azienda Rifiuti Marsica) e, corrispondono a circa i 2/3 del capitale sociale.

A pensar male a volte si sbaglia… ma a volte no: non vorremmo che l’Aciam possa ‘risolvere’ il debito con Asm con l’acquisizione delle quote societarie. Sarebbe questa una privatizzazione di fatto. E non vogliamo neanche pensare che la contingenza per la quale la presidenza dell’Aciam sia dal 2013 occupata da un esponente di spicco del Partito Democratico, Lorenza Panei (già coordinatrice comunale del Partito Democtratico ad Avezzano), possa svolgere un ruolo sulle scelte che il Partito Democratico Aquilano sta prendendo in città sul tema Rifiuti.

Nel frattempo l’Amministrazione non prende posizione sul fatto che Sovrintendenza e Provveditorato alle Opere Pubbliche si servano dei privati per lo smaltimento macerie, bypassando la filiera pubblica a fronte di indicazioni opposte che il Governo Nazionale aveva previsto nel Decreto Abruzzo; non chiarisce, anche in rapporto alle competenze dell’Ufficio Speciale di Aielli, se Asm ha diritto o meno al 1.5 milioni relativo ai “rifiuti ingombranti”, cifra che, per anni, il Commissario ing. Romano aveva concesso; non chiarisce se il Comune dell’Aquila risolverà o meno il proprio debito nei confronti di Asm di circa 3 milioni di euro (ricordiamo che se Asm facesse un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune dell’Aquila finirebbe per mettere lo stesso ulteriormente in difficoltà economico-finanziaria); non si assume responsabilità su una condotta di 7 anni che ha portato ad aumenti di livelli, aumento del personale amministrativo (a discapito di quello necessario su strada), contratti spropositati sottoposti a “luminari” del settore (vedi 160 mila euro all’ex Direttore Generale D’Amico); racconta bugie ai cittadini quando afferma che la Raccolta Porta a Porta è a costo zero quando la media nazionale ci supporta nel quantificare in un + 20% il passaggio dalla raccolta rifiuti indifferenziata a quella differenziata; continua a dire no all’allargamento della partecipazione degli altri comuni del Cratere nel capitale sociale, misura che permetterebbe ad Asm di avere un peso politico maggiore nelle dinamiche provinciali”.

 

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