Provincia di Chieti, D’Amico su riforma presidi forze dell’ordine: ‘Di Giuseppantonio assuma un ruolo di guida ed indirizzo’

Chieti. “Se il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, corre veloce nel fare annunci di grandissimo valore innovativo i rappresentanti istituzionali del territorio non possono restare a guardare perché debbono essere protagonisti e non supinamente subire le centralistiche volontà romane; è il caso del presidente della provincia di Chieti che, quale rappresentante delle province Abruzzesi (Upa) e vice della struttura nazionale (Upi), dovrebbe far sentire la sua autorevole voce nel merito della riforma dei presìdi delle forze dell’ordine dove s’annunciano chiusure definitive d’importanti sedi periferiche ed un ulteriore quanto inutile concentrazione nell’area metropolitana Chieti-Pescara lasciando così la restante parte del territorio con una scarsa presenza di controllo e fragilmente aggredibile da ogni forma delinquenziale”.

Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Adesso è  il momento di agire perché è in questo periodo che Prefetti e Questori sono chiamati a pianificare la realizzazione dei tagli in ragione delle indicazioni che arriveranno da Governo e Parlamento. Qualsiasi cosa accadrà all’ente provincia nel futuro comunque le rimarrà in capo la promozione ed il coordinamento socio – economico del territorio amministrato ed è per questa ragione che sollecitiamo il presidente ad attivare un tavolo interistituzionale allo scopo di evitare che sia la restante parte del territorio ad essere penalizzato da riforme basate solo sulla logica del risparmio e non certo di una maggiore efficienza. L’area urbana Chieti – Pescara ha solo una divisione di natura amministrativa non certo socio – economica; è questo il momento di pensare ed immaginare la fusione e l’accorpamento di tutta una serie di uffici della pubblica amministrazione dove, oltre che recuperare efficienza e duttilità, si risparmierebbero importanti risorse finanziarie da redistribuire nella restante parte del territorio così da non privarlo di servizi e presidi di primaria necessità ed importanza. Chiediamo a Di Giuseppantonio di muoversi rapidamente nel senso da noi indicato e desiderato “.

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