Tares, una riduzione possibile: le proposte della Cna L’Aquila

L’Aquila. Una ristrutturazione profonda dell’Asm, l’Azienda di smaltimento dei rifiuti: da qui bisognerebbe partire per ottenere una consistente riduzione dei costi della Tares, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti.

Ma anche lotta all’evasione, verifica degli incassi delle utenze dei progetti di nuovi insediamenti conseguenti al terremoto, incremento delle utenze grazie alla ricostruzione.

Sono le cinque proposte formulate dal presidente e dal direttore della Cna dell’Aquila, Giorgio Stringini e Agostino Del Re.

“Soffiando sul fuoco della demagogia” osservano in una nota “è davvero difficile venire a capo della discussione. Perché a molti piccoli imprenditori sfuggono i dati reali. Infatti, analizzando il costo a metro quadrato applicato nel nostro territorio, emerge con chiarezza come in centri abruzzesi di analoghe dimensioni, ad esempio Chieti, Teramo, Montesilvano, Avezzano, siano applicate aliquote molto più alte di quelle aquilane”.

Per la Cna, insomma, la strada non può che essere quella della concertazione e della ricerca di una soluzione possibile.

“Perché senza i contributi straordinari concessi dallo Stato in seguito al terremoto” dicono “le aliquote sarebbero state ancora più alte. Oltretutto, occorre considerare la drastica riduzione delle utenze assoggettate alla Tares, passate, per effetto del sisma, da poco più di 33mila a 22mila; ed all’ampliamento del territorio su cui insiste la raccolta a causa dei nuovi insediamenti periferici. Pescara, a fronte di utente quattro volte più numerose di quelle dell’Aquila, ha costi dello smaltimento simili ai nostri”.

Da qui le proposte, rivolte al Comune dell’Aquila, per un contenimento dei costi del servizio.

 

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