Pescara. Nessun trasferimento per il processo Mare-Monti: D’Alfonso e i toto saranno giudicati nel capoluogo adriatico, respinta l’incompetenza territoriale.
Resta a Pescara il processo riguardante la realizzazione della S.S. 81, la cosiddetta Mare-Monti, che conta tra gli undici imputati l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia di Pescara Luciano D’Alfonso, e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto. Il Tribunale collegiale di Pescara ha infatti ritenuto infondata l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dai difensori degli imputati, in quanto i reati piu’ gravi sarebbero stati commessi in questo circondario.
Il Tribunale ha inoltre rigettato la richiesta di sospensione del processo avanzata da uno degli undici imputati, l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, responsabile del procedimento (coinvolto nell’inchiesta sulla cricca del G8 della Maddalena). Respinta anche la richiesta di esclusione delle parti civili costituite perche’ sono ammissibili. Infine il Tribunale ha ammesso la richiesta delle parti civili di citare Toto Spa come responsabile civile nel procedimento.
La prossima udienza e’ stata fissata al 7 maggio. In quell’occasione saranno ammesse le prove. D’Alfonso, che e’ accusato di falso e truffa, e’ imputato in qualita’ di ex presidente della Provincia di Pescara. Le altre persone imputate sono il progettista della strada Carlo Strassil, arrestato il 19 aprile 2010; Valeria Olivieri, commissario straordinario; Cesare Ramadori, del cda della Toto; Paolo Lalli, direttore dei lavori; Michele Minenna, dirigente Anas; Angelo Di Ninni, incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l’incidenza ambientale della variante. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione. Per l’accusa l’appalto sarebbe stato stravolto per renderlo vantaggioso per l’impresa Toto.