Chieti, le proposte di ideAbruzzo sulla destinazione della caserma Berardi

Chieti. “L’associazione ideAbruzzo rifiuta categoricamente l’idea, tornata di recente alla ribalta sulla stampa locale, di trasferire nella caserma Berardi un centro di accoglienza per immigrati”.

Così in una nota Carlo Di Felice, vicepresidente di ideAbruzzo, che aggiunge: “Noi non siamo contro gli immigrati. Crediamo, e con questo pensiamo di interpretare l’opinione di molti cittadini di Chieti ed in particolare dei quartieri di Sant’Anna e del Villaggio Levante, che ciò metterebbe a serio rischio la sicurezza e l’ordine pubblico nella nostra città. Siamo invece convinti che, se non sia possibile far permanere il distaccamento militare, Chieti, il suo comune e i suoi abitanti, debbano riappropriarsi della caserma come struttura al servizio della comunità. Alcuni mesi fa, precisamente a dicembre 2012, lanciammo la proposta di accogliere nella Berardi tutte le associazioni di volontariato di Chieti. Nel contempo proponemmo di insediarvi gli uffici dell’assessorato alla Protezione Civile che potrebbero essere trasferiti all’interno della ex-caserma. Si potrebbe costituire una centrale operativa intercomunale ove dirigere le operazioni di gestione di un’eventuale maxi emergenza e potrebbero essere realizzate ampie strutture di accoglienza per centinaia di eventuali evacuati in tempo reale. Scongiurando, in caso di emergenze, la frammentazione, anche logistica, delle varie competenze messe in campo”.

“La ex-caserma – aggiunge Sergio Montanaro componente del direttivo di ideAbruzzo – offrirebbe adeguate infrastrutture ed impianti ancora efficienti ed autosufficienti, e la sua posizione risulterebbe strategica, essendo a ridosso del centro cittadino ma anche ben collegata alle principali vie per raggiungere lo Scalo, i comuni limitrofi, la rete autostradale e di accesso ai porti di Pescara ed Ortona nonchè all’aeroporto d’Abruzzo. Oggi andiamo oltre e proponiamo di vagliare la fattibilità di trasferire nella caserma tutte le strutture e gli uffici comunali sparsi in molti edifici alcuni dei quali in zone centrali e legati a dispendiosi contratti di locazione. Si otterrebbe così il molteplice risultato di far tornare a rivivere una struttura per anni simbolo di Chieti, decongestionare il centro e soprattutto preservare la legalità nel nostro territorio, restituendo, nel contempo, una centralità alla nostra cittadina per quanto attiene alla gestione della sicurezza per una grossa parte dell’intero Abruzzo”.

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