Rocca San Giovanni, interrogazione su area di riserva del Fosso delle Farfalle

Rocca San Giovanni. “Esattamente un anno fa, l’8 gennaio 2013, abbiamo segnalato alla nostra amministrazione, alla Regione Abruzzo e alla guardia forestale, la presenza di una frana sul sentiero che portava alla grotta delle Farfalle a causa di tronchi d’albero che ostruivano il normale flusso del ruscello”.

Così in una nota i consiglieri comunali di Rocca San Giovanni Emilio Pio Caravaggio Silvino D’Ercole e Fabiana Mucci, che aggiungono: “In un anno come spesso accade alle amministrazioni distratte nessun intervento è stato fatto e la strada è completamente franata rendendo impossibile raggiungere la grotta delle farfalle. Non solo, ma anche la strada adiacente al fosso delle Farfalle che collega Vallevò alla pinetina (strada San Tommaso) usata da numerosi cittadini che hanno i terreni in C.da Scalzino è gravemente compromessa e non più utilizzabile. Non sono bastati i nostri ripetuti allarmi né le nostre raccomandazioni verso l’amministrazione sulla necessità di dotarsi del Piano D’assetto Naturalistico per avviare la gestione della riserva e quindi la possibilità di attingere ai finanziamenti regionali per scongiurare la perdita di interi pezzi di territorio. Solo l’anno scorso il nostro comune ha perso un finanziamento di 140.000 euro che sarebbero stati necessari a salvaguardare l’intera riserva e di cui il nostro Sindaco ne porta per intero la responsabilità. Ironia della sorte la riserva del fosso delle farfalle insiste sui comuni di Rocca San Giovanni e San Vito proprio i due comuni dove i primi cittadini sono strenui paladini della contrarietà al parco in quanto l’ente parco sottrarrebbe al loro potere il controllo del territorio. Evidentemente distratti dalla loro personale guerra e più attenti al loro posizionamento politico, il territorio frana comunque per la loro incapacità amministrativa e per la loro limitata visione del futuro a danno della collettività e a danno di uno dei posti più suggestivi e preziosi dell’intera costa dei trabocchi.
Del parco così come del pan non possiamo farne a meno per l’evidente fragilità del nostro territorio, possiamo però fare a meno delle posizioni intransigenti, delle posizioni personalistiche, dei sindaci più attenti alle poltrone che al territorio, ecco fare a meno di quest’ultimi sarebbe già un bel passo avanti per un futuro migliore”.

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