Chieti, Teate 5 Stelle su mancanza numero legale in Consiglio: ‘La maggioranza cola a picco’

logo_teate_5_stelleChieti. “Non è lo schianto del Titanic, ma fa effetto lo stesso. Perchè questa maggioranza non esiste più, l’amministrazione comunale non riesce neppure a garantire il numero legale nelle sedute per discutere atti e ordini del giorno importanti”.

Così in una nota Andrea Di Ciano, portavoce di Amici di Beppe Grillo Teate 5 Stelle, che aggiunge: “E’ un fatto politico importante che deve far riflettere innanzitutto l’intera maggioranza e poi il sindaco in persona ma anche l’intera cittadinanza. Non continuiamo a prenderci in giro subito alle urne”.

Questo è il commento del capogruppo del Gruppo Misto, Enrico Bucci: “Ancora una volta il Consiglio Comunale viene sciolto per mancanza del numero legale. Alcuni Consiglieri di maggioranza avevano giustificato la loro assenza, altri invece, hanno ritenuto di dover continuare a non svolgere il proprio dovere di consigliere comunale. Credo sia giunto il momento in cui il sindaco di Chieti debba porre un punto fermo e cioè chiedere a ogni consigliere di maggioranza se ha intenzione di dare seguito al proprio mandato nel rispetto delle regole istituzionali o se invece intenda essere presente saltuariamente per soddisfare il proprio ego o altro. Una cosa è certa: non si può continuare a convocare Consigli Comunali, farli cadere per celebrarli in seconda convocazione. I consiglieri di maggioranza sono 24 solo sulla carta, ma in realtà difficilmente riescono a raggiungere quel numero che serve a costituire il numero legale, cioè 21. Un accorato appello morale e politico ho rivolto all’intero Consiglio Comunale per dire che dopo più di un’ora a discutere su un argomento peraltro già affrontato abbondantemente nella Commissione competente, era forse il caso di occuparsi di deliberazioni che affrontavano i problemi concreti della città, pur nella consapevolezza dell’assenza di alcuni Consiglieri di maggioranza. Pensavo che l’appello potesse essere accolto almeno dalle opposizioni che, peraltro, avevano consentito il regolare svolgimento della prima parte dei lavori del Consiglio Comunale. Invece così non è stato, preferendo un’azione politica che al di là di essere di legittima  opposizione alla maggioranza, è risultata essere, anche se non in mala fede, di opposizione alla città. Di questo me ne dispiaccio”.

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