A Chieti incontro dei renziani con Davide Faraone

incontro_renziani_chieti_con_davide_faraoneChieti. In vista delle primarie del Pd del prossimo 8 dicembre, a Chieti si è svolto un incontro che ha visto protagonisti i seguaci di Matteo Renzi, ospite d’eccezione l’onorevole Davide Faraone.

“Abbiamo deciso di organizzare questo incontro un po’ di tempo fa – ha detto Luigi Di Marco, segretario provinciale Gd Pescara – e l’abbiamo voluto organizzare in modo un po’ diverso dal solito con 5 domande da parte di 5 ragazzi per vedere come risponde Davide Faraone. In Davide si esplica il pensiero di Matteo Renzi. Non si può fare a meno di pensare a quello che è successo nelle ultime ore con il maltempo che ha causato ingenti danni e la morte di una donna. Spesso queste cose accadono perché ci sono delle responsabilità da parte della politica. Sono state stanziate delle somme che sono troppo esigue per evitare i danni idrogeologici. Ci dobbiamo rendere conto che c’è da fare molto. Tra poco si voterà per la Regione dopo 5 anni di amministrazione di centrodestra. Con Matteo Renzi si riporta un nuovo spirito anche in Abruzzo. Abbiamo il problema dei problemi che è il lavoro. Dobbiamo fare molto per pungolare questo Governo affinché si faccia qualcosa per il lavoro. Si deve fare qualcosa per riformare i Centri per l’Impiego. Non possiamo più permetterci i grossi ostacoli burocratici che incontrano coloro che vogliono aprirsi un’attività perché c’è un grosso calo di investitori stranieri. Bisogna avere delle risposte concrete”.
“Noi – ha affermato Davide Faraone – in tanti territori abbiamo dovuto costruire contenitori alternativi al Pd per poter parlare di politica, questo lo dico con tanta amarezza. Dobbiamo costruire le condizioni affinché questo non accada. Bisogna creare le condizioni affinché ognuno si possa sentire partecipe, impegnato e utile. Io sono convinto che i Partiti siano società, che debbano essere impregnati nella società. Noi dobbiamo prendere il gusto della costruzione di un’impronta politica. Nello Statuto del Partito Democratico c’è uno strumento di consultazione e di costruzione di idee. Da un periodo a questa parte invece le primarie sono diventate una concessione. Questo discorso non lo possiamo accettare perché soltanto grazie alle primarie è stata possibile la scalata di Matteo Renzi all’interno del Partito Democratico. Le primarie costituiscono un elemento che dobbiamo tenere come patrimonio all’interno del Partito Democratico perché alle primarie è legato il discorso del merito. Il Partito Democratico ha sempre dato la sensazione di essere un Partito chiuso. Se oggi è stato possibile che un ragazzo di 38 anni ha potuto fare quella scalata, vuol dire che tutti ce la possono fare, questo si riflette anche nella società. Noi continuiamo ad avere un sistema di welfare ed un sistema lavoro che è lo stesso degli anni ’70. Noi dobbiamo costruire un sistema sociale che si adatti alla società che è mutata. Rispetto agli anni ’70 ci sono tre differenze: non c’è distinzione tra istruzione, lavoro e pensione; non c’è varietà di lavori, mentre prima si poteva scegliere; sistema contributivo. Oggi di queste cose non c’è nulla di uguale, ma abbiamo lo stesso sistema di welfare, va fatta una riforma enorme. Dobbiamo innescare una marcia in più all’interno del Partito Democratico. Dobbiamo snaturare il sistema feudale e creare un’idea seria di partito. Non dobbiamo sottovalutare l’evento dell’8 dicembre che non è decisivo solo per il Pd ma per il futuro politico e democratico del Paese”.
Francesco Rapino


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