Casalincontrada. “Lo scorso 5 settembre mi sono dimesso dalla carica elettiva di Consigliere comunale a Casalincontrada e ho ritenuto concedermi un periodo di riflessione per le attività politiche in generale. Le motivazioni ufficiali, e reali, scritte sulle dimissioni presentate al protocollo del Comune ed indirizzate al sindaco sono ‘per motivi personali’. Non debbo nessuna ulteriore spiegazione a chi occupa di fatto le Istituzioni”.
Così in una nota l’ormai ex capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale di Casalincontrada, Sergio Montanaro, che aggiunge: “E l’amministrazione di un paese è un’Istituzione. Ed è quella più vicina ai cittadini. La natura personale delle dimissioni prende spunto proprio da questa scoraggiante situazione politica e ciò che vi ruota attorno. Dal 2004 ad oggi ho avuto l’onore, l’orgoglio e la soddisfazione di essere eletto come consigliere comunale. Non sono capriccioso. Ancor meno irrispettoso di chi ci sostiene. Il gesto è dettato dal rispetto verso tutti i casalesi e non solo verso chi nel 2009 ha espresso il proprio favore nei nostri confronti indicandomi come possibile sindaco. Non getto la spugna. La nostra storia politica e la mia personale, quello che abbiamo fatto e denunciato in questi anni ne è la testimonianza che non teme nessuna smentita. Neanche dal più malizioso dei nostri detrattori e avversari politici. Tanto meno si sarebbe potuto tirare a campare perchè, come dice qualcuno, otto mesi passano in fretta e che sono costretti a tenere gioco perchè, a loro dire, si trovano su una barca e bisogna remare. Quella barca è il Titanic e continuano ancora a chiedere musica. Quello a cui abbiamo assistito in questi circa 20 anni, specialmente negli ultimi quattro, sinceramente mi ha disgustato per il livello a cui l’ipocrisia può giungere in politica e non solo. Ipocrisia unita ad un tasso di corruzione etica e morale che ritengo sia così alto e evidente che continuare ad evidenziarlo è accanimento terapeutico. Molto è stato evidenziato, descritto, denunciato e confermato anche e soprattutto dalla cronaca. Ma nessuna risposta è arrivata. A questo punto solo gli ipocriti ed i corrotti potranno continuare a sostenere tali ‘porcherie’ perchè ‘non penalmente rilevanti’. A noi non interessa la rilevanza penale degli atti e delle azioni. Come cittadini ci compete che siano eticamente e moralmente sostenibili anche se non condivisibili. É arrivato il momento in cui quel che è già evidente e comprovato sarà anche innegabile. Il perchè delle scelte, anche dure, è scritto chiaramente nelle vicende quotidiane di questa comunità e non in fantasiose ricostruzioni ‘picciottesche’. Il Consiglio comunale è di fatto esautorato da ogni e qualsiasi prerogativa democratica. Non è frutto di nostre personali elucubrazioni. No. È ben descritto nei fatti e negli atti. Per sostenere la costruzione dello stabilimento di trattamento dei rifiuti a Brecciarola si è ricorso e si ricorre ad ogni mezzo. Non si fa passare in Consiglio la variazione di fatto del Piano Regolatore e nemmeno la permuta dei terreni che di fatto impoveriscono il Comune. Non si pubblicano i redditi dei Consiglieri come per Statuto, neanche dopo 2 lettere di sollecito del Difensore Civico Regionale. Le vicende, non solo economiche, dell’Aca e del Consorzio dei Rifiuti del Chietino, descrivono chiaramente come viene utilizzato il mandato ricevuto dai casalesi. Si può assumere un ruolo per mettersi al servizio di un sistema di che rende il territorio funzionale alla bramosia di potere da raggiungere con ogni e qualsiasi mezzo? Il nostro nome è sempre in prima fila. E i danni? Li pagano i cittadini. Gli investimenti sono bloccati almeno per i prossimi 10 anni. Perchè la scelta di appaltare il cimitero per circa 500.000 euro, soldi dei casalesi, a trattativa privata con un ribasso di circa l’8%? Le macerie di Casa Iezzi? Delle case fantasma e il coinvolgimento di importanti esponenti dell’Amministrazione? L’inefficacia nei controlli di un ufficio tecnico sempre in bilico nel gioco delle parti con l’amministrazione? Il valore degli immobili ai fini Imu? Aumentati i valori degli immobili sino al 265% per rimpolpare le casse comunali? Eppure i conti non hanno ridato lo stesso. Il bilancio ha chiuso in perdita. Perchè l’ostinazione poltronistica di mantenere i 4 assessori? Perchè tanto altro ancora? Il puzzle è ormai completo. La situazione va affrontata senza vittimismo. Con crudo realismo e spirito costruttivo. La nostra comunità soffre la perdurante imposizione dell’essere o incudine o martello. Pare non vi sia spazio per un minimo di serenità. Regna l’oscurantismo. Il nemico, e per nemico è considerato chiunque osi alzare il dito per dire la propria, deve essere schiacciato e così facendo si è schiacciata la comunità intera. Non c’è spazio per le chiacchiere. Bisogna decidersi. Le azioni debbono essere radicali e nette. La parte buona di Casalincontrada, che è preponderante, per tanti motivi segue distrattamente le vicende. Si deve decidere se si vuole dare ancora sostegno, inconsapevolmente, per amicizia o parentela, alla cappa a forma di cupola che chiude Casalincontrada o no. Se si vuole uscire da questo gioco perverso di piccole clientele addirittura su diritti che vengono fatti passare per concessioni e che hanno alimentato il sistema del soddisfacimento del bene singolo maggioritario. Per la prossima e ormai vicina consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale a ben vedere i movimenti che i soliti noti e gli accoliti stanno portando avanti l’obiettivo è abbastanza chiaro: cancellare l’opposizione. Quella vera. Sfruttando la riduzione del numero dei Consiglieri. Ci vogliono i fatti. Durante la campagna elettorale del 2009, ribadendolo nel 2011 al Bocciodromo e non solo, dissi chiaramente che la mia candidatura a sindaco non sarebbe stata riproposta. Con le mie dimissioni voglio avvalorare questo pensiero di allora che ancor più oggi ritengo valido. Il nostro compito, quello assegnatoci dal voto, è stato svolto. Sino in fondo. Ma nessuna risposta è arrivata. Chi si nasconde dietro gli altri e chi è in perenne attesa di un cenno faccia un passo e si riveli. Non aspettiamoci improbabili e strumentali ravvedimenti sulla via di Damasco. Che ci si rinnovi veramente non solo figurativamente. Ci si metta a lavorare senza ipocrisie e con il chiaro e unico obiettivo possibile, data la situazione complessiva, del contenere i danni derivanti da questi oltre 20 anni di incessante blocco per occupazione dell’Istituzione. Non si può limitare a sbraitare contro ciò che avviene a centinaia di chilometri per poi assistere inermi, e in alcuni casi con il piattino in mano, a ciò che è vicino e che possiamo anche toccare con mano. Non si può continuare a guardare un film come se si stesse guardando un album fotografico, basando il giudizio solo sugli ultimi furbi fotogrammi. Chi vorrà dare un contributo serio dovrà avere molta forza morale e senso etico. Senza tattiche e senza secondi fini”.