Golden Lady, esposto di Rifondazione Comunista

golden_lady2Chieti. “La vicenda Golden Lady oltre che drammatica è scandalosa. Per questo presenteremo un esposto alla procura di Vasto sulle ombre che hanno contrassegnato la tentata e fallita riconversione”.

Così in una nota i rappresentanti di Prc Marco Fars, (segretario regionale Abruzzo), Riccardo Di Gregorio (segretario provinciale Chieti) e Carmine Tomeo (responsabile Lavoro Abruzzo), che aggiungono: “Al dramma è scarsamente sensibile il Ministero che per l’ennesima volta ha rinviato l’incontro previsto. Non è la prima volta, infatti, che il ministero comunica l’annullamento di un incontro, con una leggerezza tale, che sembra non si renda conto che in ballo c’è il futuro di centinaia di famiglie. Una leggerezza riscontrata anche nell’ultimo verbale, pieno di imprecisioni. Sulla vertenza Golden Lady le parole di solidarietà, se non seguite da fatti concreti, risultano parole di circostanza e vuote. Occorre rimettere in campo un processo di riconversione che veda coinvolta la Golden Lady come prima responsabile della sofferenza delle lavoratrici e dei lavoratori, oggi, senza lavoro. Perché, in primo luogo, se la Golden Lady non avesse deciso di guadagnare di più e più velocemente spostando le produzioni in Serbia, oggi ci sarebbero 382 disoccupati in meno, nel nostro territorio. Ma poi ci sono responsabilità politiche a più livelli, a partire dalla Regione Abruzzo che per troppo tempo è rimasta alla finestra. Il presidente Gianni Chiodi solo pochi giorni fa, in occasione della commemorazione dell’on. Remo Gaspari, il “re delle raccomandazioni”, come amava egli stesso definirsi, ha speso qualche parola sulla vicenda. Parole tanto doverose, visto che si trovava a Gissi, quanto vuote ed inutili perché non accompagnate da fatti concreti. Anzi, in più di un’occasione Chiodi ha avuto l’ardire di snobbare lavoratori licenziati, facendo notare la sua sistematica assenza in Val Sinello. Sulla vertenza Golden Lady rimangono poi aperte una serie di questioni poco chiare: dalle modalità di affidamento della riconversione Golden Lady a società evidentemente inaffidabili come Silda e New Trade, fino ai 2,5 milioni di euro circa che Golden Lady avrebbe versato a Silda. Per questo come Rifondazione Comunista presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica di Vasto, affinché possano essere accertate eventuali responsabilità penali nei fatti riguardanti la vertenza Golden Lady. Nel frattempo, come dall’inizio della vicenda, rimaniamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori (ex) Golden Lady, costretti a lottare da troppo tempo per un loro sacrosanto diritto: un lavoro dignitoso”.

Gestione cookie