Pescara, intrusione negli uffici comunali: il Pdl porta le carte in Procura

comunePescara. “Aspettiamo di leggere la risposta del sindaco all’interrogazione urgente presentata e illustrata nei giorni scorsi sulla vicenda dell’intrusione di un consigliere comunale, accompagnato da un dipendente comunale, nella stanza di una Responsabile di Servizio assente per ferie, senza alcuna autorizzazione preventiva e, quindi, in sua assenza. Certo è che, come ha detto il consigliere comunale che risulterebbe coinvolto nel caso, la vicenda non finisce qui e bene ha fatto a mandare le carte in Procura, perché lo faremo anche noi del Pdl. Lo hanno dichiarato i consiglieri del Pdl Armando Foschi e Lorenzo Sospiri intervenendo di nuovo sulla vicenda dell’intrusione denunciata da una Responsabile di Servizio nel suo ufficio non aperto al pubblico.

“Se il consigliere coinvolto ha raccolto carte, sappia che lo abbiamo fatto anche noi, a partire dalle quattro versioni discordanti da lui fornite sulla vicenda in quattro giorni – hanno puntualizzato Foschi e Sospiri – prima ha negato ogni coinvolgimento; poi ha ammesso parzialmente sostenendo di aver cercato un faldone su una presunta rotatoria nei corridoi del Comune, e di non essere entrato nella stanza della funzionaria; poi che cercava, sempre in corridoio gli atti delle aree di risulta, senza entrare nella stanza della funzionaria; infine che sarebbe entrato nella stanza della funzionaria, ma accompagnato da decine di dipendenti, praticamente un corteo processionale, tutti impegnati a spulciare evidentemente tra i faldoni e nessuno che abbia pensato di contattare al telefono la funzionaria titolare dell’ufficio per avvisarla, magari chiedendo il suo permesso e anche il suo aiuto, se proprio indifferibile e urgente, per cercare il progetto necessario. Poi, altro dettaglio, all’improvviso esce fuori una richiesta di accesso agli atti che il consigliere coinvolto si sarebbe ricordato di scrivere e protocollare, ma sfortunatamente lo ha fatto il giorno dopo ‘l’accompagnamento’ nella stanza della funzionaria alla ricerca del progetto. Ed è qui il punto della querelle: quella richiesta di accesso agli atti avrebbe dovuto precedere, e non seguire, l’ingresso del consigliere nella stanza della funzionaria, non è che prima si cercano gli atti e poi si fa la richiesta di accesso. I consiglieri comunali hanno comunque una corsia preferenziale, ossia il diritto di avere entro uno o due giorni i documenti richiesti agli uffici, proprio per agevolare la loro attività di governo o di opposizione, quindi il consigliere non aveva alcuna ragione per ‘andarsi a cercare da solo’ il progetto, procedura che comunque non è consentita né legittima, perché rappresenta l’ingerenza della politica nella vita amministrativa dell’ufficio tecnico e questo non è ammissibile. Non è possibile che, siccome una dipendente è in ferie, il consigliere comunale vada da solo in una stanza o anche in un corridoio, a spulciare i faldoni per prendersi da solo i progetti e non perché questo rappresenti un ‘furto’, cosa mai detta da alcuno, ma perché tale atteggiamento lede la dignità dei lavoratori. La politica ha il dovere di rispettare la sacralità del lavoro dei dipendenti comunali e il consigliere in questione oggi avrebbe fatto meglio a chiedere scusa alla funzionaria che si è sentita giustamente violata nel suo lavoro e alla quale esprimiamo noi solidarietà e vicinanza, anche per il coraggio dimostrato in una simile circostanza, e per non essersi piegata all’ingerenza di una politica arrogante. E’ evidente che la vicenda non finirà a tarallucci e vino, ma avrà un seguito che valuteremo una volta ricevuta la risposta del sindaco, senza farci intimidire da minacce che rispediamo al mittente”.

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