Chieti, arresto D’Agostino: Di Primio replica all’opposizione

conferenza_maggioranza_chieti_su_arresto_dagostinoChieti. “Appartengo alla categoria degli uomini e non degli sciacalli. Quando ci sono eventi che colpiscono uomini o donne che lavorano con me cerco di mantenere un comportamento che rispetti la dignità e poi cerco di capire cosa sia successo”.
Così il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, replica alle affermazioni dei rappresentanti dell’opposizione seguite all’arresto dell’assessore Ivo D’Agostino con le accuse di concussione e violenza sessuale.

“Fare dei commenti è normale – aggiunge Di Primio – dare delle sentenze è un grosso errore. Io non sono un veggente e non riesco a sdoppiarmi. Non sapevo nulla di quello di cui si accusa l’assessore D’Agostino. Non potevo sapere, se qualcuno mi avesse avvisato con prove certe di quello che stava accadendo avrei denunciato subito i fatti. Molti hanno detto che si sapeva da tempo, allora perché non hanno denunciato loro l’accaduto? La cosa più fastidiosa è che l’accusa è che l’accusa che viene mossa all’assessore D’Agostino è odiosa. Oggi abbiamo un avviso di garanzia e delle forme di misure cautelari, ma non c’è una prova sulla quale possiamo parlare, per questo motivo ho parlato di sciacallaggio. È la Magistratura che dovrà lavorare per confermare le accuse all’assessore D’Agostino. Ho dovuto ritirare le deleghe e le terrò fino a quando non avrò capito a pieno ciò che è accaduto e poi eventualmente provvederò alla riorganizzazione. È una vicenda triste. Al di la della vicenda umana, questa è un’occasione per rilanciare la città. Qualcuno mi ha accusato di fare troppe inaugurazioni, questo per me è il più bel complimento. Aspetteremo l’8 agosto per l’incidente probatorio, poi decideremo per la giunta. Spero nelle dimissioni dell’assessore in modo che le attività processuali si possano svolgere al meglio. Noi non vogliamo anticipare nessun giudizio rispetto a quello che la Magistratura potrà dire. Siamo in una fase in cui non c’è processo, c’è solo una fase preliminare in cui lui ha deciso di non rispondere. Però io non accetto la doppia morale della sinistra e di chi l’affianca (Giustizia Sociale e Scelta Civica). Non accetto la loro doppia morale perché punta il dito chi ha già avuto la propria condanna. Penso che sia necessario avere qualcosa di più in mano, fino a quando non ci saranno prove concrete, il loro sarà un sogno di mezza estate. Fra un anno e mezzo i cittadini dovranno valutare quello che io e la mia giunta abbiamo fatto. Lasciamo che sia la gente a giudicare quando sarà chiamata a farlo e non chi è seduto sui banchi dell’opposizione. Ho avviato delle verifiche per vedere che cosa è successo. Io sono tranquillo rispetto all’attività della Magistratura che come sempre svolge un’attività attenta e minuziosa verso tutte le parti. L’unica speranza che nutro è che il tutto venga risolto al più presto possibile, altrimenti si rischia di fare un danno alla città. Se le accuse corrispondessero a verità, le donne coinvolte avranno non soltanto la nostra solidarietà, ma anche le nostre scuse per quello che è successo. L’unico aspetto da rimarcare è che la maggioranza c’è. Esprimo la mia solidarietà per il consigliere Bucci che è stato espulso da Giustizia Sociale. L’ex vicesindaco ha detto che è uscito dalla maggioranza, invece l’ho cacciato io. La maggioranza c’è e continua ad esserci, quando non ci sarà più si tornerà alle elezioni”.

Intanto i consiglieri e gli assessori comunali di Chieti, dopo l’ampio confronto avuto  nella riunione di maggioranza di stamattina, manifestano l’unanime e convinto sostegno politico e personale ed umana vicinanzaal sindaco Umberto Di Primio “bersaglio in queste ore – si legge in un documento sottoscritto da tutti i rappresentanti della maggioranza – di strumentali ed infondati attacchi da parte di una minoranza di centrosinistra, sciacalla, priva di argomentazioni e figlia della ‘doppia morale’ tipica della sinistra. Non volendo aderire né al partito dei garantisti, né a quello dei giustizialisti, fiduciosi che la Magistratura farà di tutto perché la verità possa emergere al più presto garantendo i diritti di chi oggi è indagato, così come di chi oggi risulta essere parte offesa, in attesa di conoscere nella loro interezza le contestazioni mosse all’assessore D’Agostino, nonché l’esito delle indagini, ancora in fase embrionale, esprimono grande dispiacere e tristezza per quanto sta accadendo. Ribadiscono la ferma condanna di ogni tipo di violenza, ancor più odiosa quando perpetrata su donne, minori, persone fragili, convinti che a fondamento di ogni attività professionale, politica, culturale, sociale deve essere posto il rispetto della dignità umana. Rivendicano le iniziative messe in campo dalla maggioranza di centrodestra contro ogni forma di violenza. In tra anni di governo cittadino, l’amministrazione comunale si è fatta promotrice di azioni concrete in favore di donne, minori e persone in grave stato di disagio come l’attivazione dello Sportello Antiviolenza, l’approvazione della Commissione Pari Opportunità, l’ativazione del tavolo di lavoro “Chieti più al femminile”, gli eventi per la Giornata Internazionale Contro la Violenza, ecc. Nell’auspicare che l’assessore D’Agostino possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli, ribadiscono la loro ferma condanna contro qualunque forma di abuso e/o violenza in specie se compiuti sfruttando posizioni e cariche pubbliche. Ritengono che la vicenda oggi sia oggetto di becera strumentalizzazione politica, unanimemente rinviata ai mittenti, che offende ulteriormente le presunte vittime e che non aiuta nella ricerca della verità. Sono certi, infine, che questa triste pagina di cronaca non potrà macchiare la storia dell’amministrazione e che anzi, da essa, uscirà una maggioranza ancora più forte e coesa nella ricerca e difesa dei valori fondamentali e della dignità dell’uomo, dei diritti dei cittadini in specie dei più deboli e compatta nel dare le risposte alla città”.
Francesco Rapino

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