Chieti. Questa mattina i rappresentanti di Giustizia Sociale, per mezzo del segretario politico Bruno Di Paolo, hanno espresso la propria posizione in seguito ai gravi fatti di ieri mattina che hanno visto l’arresto dell’assessore Ivo D’Agostino.
“Quello che è successo ieri è un fatto di grande gravità – ha sottolineato Bruno Di Paolo – la Magistratura farà il suo corso ed io non do giudizi in merito. Però voglio fare una riflessione politica: questa mattina mi sarei aspettato le dimissioni del sindaco, lui dice che non c’entra niente ma in qualche modo c’entra. Ci riferiamo non solo a quello che è successo ieri, ma anche a quello che è successo l’altroieri e prima ancora. L’altro giorno è caduto il numero legale del Consiglio in seconda convocazione. Spero che si tratti di una bufala, ma se dovesse essere vero vorremmo andare a vedere se ci sono delle irregolarità nell’assegnazione delle case popolari. C’è un ragazzo affetto da sclerosi multipla che abita al secondo piano di un appartamento Ater senza ascensori, voleva cambiare appartamento andando ad abitare in pian terreno o in un punto più comodo, ma è stato detto che non era possibile. Questa persona vive segregata in casa. Il giorno di Pasqua, dopo la messa, non ha trovato nessuno che lo portasse sopra ed è rimasto fuori fino alle 14.30, poi si assiste ad accadimenti come quello di ieri. Ora Giustizia Sociale è fuori dalla maggioranza e voterà contro. Giustizia Sociale più che un partito rappresenta un’ideale. La nostra azione è continua, operiamo anche fuori dalla politica con convegni, dibattiti e incontri, senza dimenticare il corso di formazione politica. Noi cerchiamo di portare avanti un’attività democratica. Faremo subito un’inchiesta per verificare se la graduatoria per l’assegnazione delle case dell’Ater è stata fatta in modo regolare. Deve essere ristabilita la legalità. Spero che l’assessore ne esca pulito. Due sono le possibilità: o è una bufala o tutti sapevano. Questa è una cosa di uno squallore incredibile. Il sindaco è l’interfaccia della città. Sono contento di esserne uscito fuori visto come si sta comportando questa amministrazione. Fino ad oggi ai miei consiglieri avevo chiesto di votare in Consiglio secondo coscienza, da adesso chiedo di votare contro, chi non lo fa sarà fuori dal partito e chi non segue la nostra linea sarà riconosciuto come un traditore”.
Francesco Rapino