Chieti. “A pochi giorni dall’inizio della Settimana Mozartiana quasi nessuno e’ a conoscenza di come si articolerà la manifestazione, quanti salotti ci saranno, quanti e quali artisti si esibiranno”.
A denunciarlo è il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “Ma soprattutto a pochi giorni dall’inizio della Settimana Mozartiana non è stata prevista alcuna promozione dell’evento ne si conosce il budget messo a disposizione dell’amministrazione poiché nessuna delibera è stata adottata dalla giunta. Quindi, nonostante comunicati stampa, conclavi e comizi pubblici permane l’assenza di programmazione di un comune attraversato da forti tensioni politiche legate anche al tradimento delle promesse elettorali. Il sogno di una Chieti migliore era già tramontato all’indomani delle elezioni per colpa di una politica dispotica e non lungimirante che sta conducendo la città in una umiliante fase di arretramento sociale e culturale. E’ più che legittimo il malumore che serpeggia specie tra gli esercenti della città i quali temono che la misteriosa gestione di questa edizione della Settimana Mozartiana, nata nel lontano 1999 dalla felice intuizione dell’allora commissario straordinario del Teatro Marrucino, Aurelio Bigi, possa avere ripercussioni negative sulla già asfittica economia cittadina. La responsabilità di gestire la Settimana Mozartiana, con i suoi Salotti, spettacoli, personaggi, eventi, musicisti ed artisti, è passata, ancora non si sa bene il perché, l’anno scorso dal Cda del Teatro Marrucino all’amministrazione comunale. Forse per volonta’ di Di Stefano, che pur di non vedersi addossate responsabilità, essendo il delegato del Teatro Marrucino, ha deciso di scaricare sul Comune eventuali incapacità a livello programmatico-economico. Quest’anno addirittura, secondo alcuni, il budget potrebbe essere inferiore a quello dell’anno scorso: 130 mila, di cui 80 mila messi dal Comune, 40 dalla Regione e altri 10 mila da alcuni sponsor. Se così fosse sarebbe davvero preoccupante e il sindaco dovrebbe spiegare alla cittadinanza che il problema di un budget inferiore non risiede solo ed esclusivamente nella carenza di denaro bensì, e molto, molto peggio, in quella di idee e peso politico. Se lo facesse dovrebbe anche giustificare il fallimento della filiera Comune (Di Primio)-Regione (Febbo)-Governo centrale (Di Stefano) tanto sbandierata in campagna elettorale che avrebbe dovuto aprire tutte le porte e portare a Chieti una valanga di contributi e finanziamenti. Di questi finanziamenti ad oggi non si è vista neppure l’ombra. Si e’ trattato solo di chiacchiere e promesse al vento. Finora, abbiamo solo assistito al ridimensionamento di una manifestazione che fino a qualche anno fa era il fiore all’occhiello degli eventi culturali di Chieti con un budget che sfiorava i 500 mila euro. Per il sindaco Di Primio – conclude Di Paolo – la cosa più importante sarà, come sempre, il comunicato stampa che emetterà il giorno successivo all’evento nel quale pontificherà la sua bravura, con numeri di presenze sparati a caso (tanto chi le controlla), indispensabile per continuare ad illudere la sua coscienza ma non i cittadini di Chieti che hanno ormai capito quanto deludente sia questa amministrazione”.