Provincia Chieti, l’opposizione: ‘bene il pagamento dei debiti, ma quanti piagnistei’

pd_provincia_su_bilancio_consuntivo_2010Chieti. “Per quattro lunghi anni abbiamo sentito Di Giuseppantonio & soci che la provincia di Chieti era indebitata e non aveva soldi per pagare i tanti creditori ne fare lavori di qualsiasi natura sul territorio”.

Così in una nota i capigruppo di centrosinistra in Provincia a Chieti Camillo D’Amico (Pd), Eliana Menna (Idv), Giovanni Mariotti (Sel) e Nicola Tinari (Federazione della Sinistra).

“A questa litania – continuano i capigruppo – s’affiancava sempre il ritornello che la colpa e la responsabilità era della precedente amministrazione di centrosinistra con Tommaso Coletti presidente. Noi, stancamente, sempre a ripetere che i soldi c’erano e potevano essere spesi, la situazione di cassa dell’ente era sana nonostante il taglio dei trasferimenti statali ed il completo annullamento di quelli regionali  (bell’esempio di funzionamento della filiera istituzionale del governo a cura del centrodestra!), che l’ente non ha mai fatto ricorso all’anticipo di cassa presso la tesoreria e la situazione di pre-dissesto finanziario era dovuto solo alla silente e supina ubbidienza loro hanno avuto, all’inizio di legislatura, nel dare credito ad una relazione ricognitiva che elencava debiti presunti non suffragati da fatti e documenti coerenti. Oggi annunciano pomposamente che pagheranno circa 17.000.000 euro ai creditori in ossequio ai contenuti della legge  sblocca debiti. Siamo contenti che questo avvenga ma denunciamo gli inutili e reiterati piagnistei che hanno caratterizzato un amministrazione immobile ed incapace di spendere i tanti soldi avevano in cassa per opere di cui c’erano i progetti tanto da far passare, qui piuttosto che altrove, lo sbagliato concetto di ente inutile tra i cittadini amministrati. Finalmente, a poco a poco, la verità vera comincia ad emergere riabilitando la buona qualità amministrativa prodotta dal centrosinistra. Loro sono stati troppo distratti e succubi di dirigenti poco diligenti tanto da non vigilare a sufficienza per evitare lo sforamento del patto di stabilità nel 2012. Noi esprimiamo concetti e principi di governo diversi. Il tempo, solitamente, galantuomo comincia a sancire altre verità storiche”.

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