Casalincontrada. “Ennesime dimissioni polemiche dell’ennesimo presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine che raggruppa sette comuni, Casalincontrada, Ripa Teatina, Tollo, San Martino sulla Marrucina, Vacri, Villamagna e Casacanditella. Ennesime dimissioni con ennesime accuse di campanilismo lanciate dal dimissionari di turno all’indirizzo degli altri sindaci. A questo punto non si capisce chi non sia campanilista e poco costruttivo visto che bene o male a turno e per vari incarichi tutti o quasi ma in buona parte, appoggiano o hanno appoggiato le proprie terga sulla poltrona di presidente dell’unione o di presidente del Consiglio dell’unione”.
Esordisce così il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale a Casalincontrada, Sergio Montanaro, commentando le ennesime dimissioni di un presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine.
“Eppure – prosegue Montanaro – le dimissioni puntualmente avvengono al momento che ci si dispone a fare veramente qualcosa e come in questo caso, qualcosa che ci impone la legge, come ben spiegato dal dimissionario Giammarino. Puntualmente quando si deve dare corpo alle enunciazioni che sono alla premessa dell’esistenza e delle necessità di tali enti amministrativi, come per magia, si attiva un meccanismo che rende tutto non fattibile al contrario delle chiacchiere e delle propaganda. La propaganda, questa forse pensano i sindaci sia il ruolo di questa istituzione che invece dovrebbe contribuire a dare il giusto equilibrio ad alcuni servizi che vengono erogati da tutti i comuni e che quindi, messisi in unione, si dovrebbero dare meglio ed a minor costo per singolo comune. La prima grana forte è esplosa all’indomani della decisione, rimasta solo a parole, anzi chiacchiere, dell’istituzione di un unico corpo di Polizia Locale. Il progetto è naufragato sugli scogli delle competenze già presenti ma che si volevano obbligatoriamente ricercare all’esterno e quindi alla ricerca di padrini e amici vari. La seconda grana e conseguenti dimissioni dell’allora presidente Nicolò, sindaco di Villamagna, che dopo aver sbandierato l’intenzione comune e condivisa di istituire la ‘Centrale unica di committenza’, in clima pre-elettorale, si è defilato. Adesso, che si sarebbe dovuto dare corpo alla ‘Centrale unica di committenza’, e quindi si sarebbero dovute ‘cedere’ alcune delle leve del potere politico, il nuovo schianto. Questa unione si ferma, anzi si incaglia, ogni qualvolta si deve fare qualcosa. Fino a quando ci si è dedicati a stanare qualche sorcio e a eliminare qualche nugolo di moscerini tutto procedeva in un clima di amore e di ‘accordo. Consigliamo al dimissionario presidente Giammarino, in ossequio e rispetto del Consiglio dell’Unione dei comuni e degli altri consiglieri che oltre i sette sindaci lo compongono, di portare a votazione in Consiglio l’istituzione della Centrale unica di committenza e anzi di portare altri progetti. Così gli uomini mascherati si dovranno rivelare”.