Gissi, crisi Valsinello: l’appello della Fiom

fiomChieti. Oggi e domani si svolge a Roma la Conferenza di Programma della Cgil che ha l’ambizione di costruire proposte concrete per definire “un piano del lavoro” che deve creare lavoro per dare risposte occupazionali a chi il lavoro lo perde ed ai giovani.

“E’ necessario l’avvio di una fase di nuove politiche sociali ed industriali – spiega in una nota spiega in una nota Mario Codagnone, segretario generale della Fiom Chieti – per contrastare la grave crisi industriale che assume un carattere di vera e propria emergenza nel sud del paese, dove la deindustrializzazione e la desertificazione sono fatti che producono conseguenze drammatiche sul piano occupazionale. Nelle assemblee che stiamo avviando in questi giorni per rendere inapplicabile l’accordo separato a perdere del Ccnl dei metalmeccanici firmato da Federmeccanica, Fim e Uilm, e per la riconquista di un vero Contratto Nazionale, la discussione con i lavoratori si concentra anche sulla loro condizione sul piano dei diritti, del reddito e sulla situazione produttiva ed occupazionale delle aziende. Il problema dell’attacco al reddito dei lavoratori nella nostra provincia è molto forte a causa della durezza della crisi e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Strumenti necessari e da rifinanziare per sostenere la drammaticità della crisi. Torno ad invitare le piccolissime imprese, dove non siamo presenti come sindacato a coinvolgerci ed a fare accordi sull’utilizzo della cassa integrazione in deroga per evitare di licenziare i lavoratori. Il gruppo Valsinello di Gissi sta cercando di uscire da una crisi produttiva e finanziaria. Questa situazione va avanti da più di due anni. E’ necessario attivare al più presto il piano industriale con il supporto delle banche per salvaguardare i quasi 100 posti di lavoro. Servono nuovi soci per salvaguardare e rilanciare un’azienda importante della zona industriale di Gissi. I lavoratori stanno facendo enormi sacrifici per salvare il proprio posto di lavoro. Ci sono ritardi di 4-5 mesi nel pagamento degli stipendi. A breve saranno pagate le quote di cassa integrazione, ma la situazione resta difficile. Le Istituzioni ai vari livelli e i soggetti privati possono e debbono intervenire per cercare di salvaguardare il lavoro e il reddito di circa 100 famiglie. La politica nella campagna elettorale in corso sappia affrontare questi drammi”.

 

 

Impostazioni privacy