Torrevecchia Teatina. Natale triste per le famiglie sgombrate a gennaio dalle proprie abitazioni. Con propria ordinanza l’autorità comunale decise di allontanare dai propri fabbricati abitativi, siti in via Chieti a ridosso della scarpata di valle Paro, due famiglie con l’intento di mettere in atto provvedimenti di sicurezza e di garanzia di pubblico intervento.
Furono incaricati tecnici specializzati per una ricognizione dettagliata dello stato della scarpata al fine di poter avviare una qualche iniziativa pubblica. Sono trascorsi tanti mesi da quelle ordinanze, oramai al giro di boa, siamo di nuovo in inverno, ma dal Palazzo Comunale alcuna iniziativa si è concreta da quelle ricognizioni. Tanti silenzi, qualche chiacchiera e nient’altro. Solo semplici schede e mal compilate quelle presentatein Regione, peraltrogiuntenel 2014 e nel 2015. Tutto qui l’interessamento dell’amministrazione comunale per i problemi del territorio. Due semplici richieste di finanziamento, una di 400 mila euro in via Teramo ed una di500 mila euro in via Valle Paro, che non riguarda però il luogo di pericolo delle due famiglie,non sono state nemmeno prese in considerazione, l’una mal compilata, l’altra per una progettazione sotto i limiti finanziabili.
“Con questo stato di cose – afferma Nando Marinucci – sarà davvero dura, se non impossibile, per le famiglie sgomberate poterpensare di rientrare nelle proprie abitazioni. Anche la speranza nei miracoli rimane impossibile. Se dalle ordinanze del gennaio e febbraio 2017 non è stato ancora deliberato alcun indirizzo ed approvato alcun progetto da inserire nella piattaforma telematica ReNDiS curata dall’Ispra, non è possibile garantirealcunché”.
“Questo Natale – prosegue Marinucci – possa dunque rappresentare momento di meditazione profonda per i decisori pubblici, nel prendere coscienza dell’inerzia consumata finora e per intraprendere adesso vere iniziative progettuali pubbliche dirette e finanziabili in linea a quanto disposto dalla DGR n. 567 dell’8 settembre 2016. Se non si progetta in modo convinto e puntuale i finanziamenti non piovono sempre dal nulla. Bisogna dunque pensare ad unprogetto che tenga conto della mitigazione ambientale, dei beni e delle risorse esposte al rischio, della particolare tipologia della frana, delle persone a rischio prima e dopo l’intervento, e di tanto altro ancora per poter assicurare una progettazione finanziabile. Dunque l’invito all’amministrazione pubblica a voler immediatamente mettere in funzione gli uffici tecnici e porre in essere, nonostante il tempo perso inutilmente, un progetto credibile che possa garantire il rientro nelle proprie abitazioni degli sgombrati ed assicurare ad una fruibilità funzionale completa, per ilpeculiare carattere, l’alto valore ambientale e paesistico che detiene nella sua globalità, l’intera area urbana di via Valle Paro/via Chieti nel capoluogo cittadino di Torrevecchia”.