L’Aquila. Questa mattina sono state depositate in Corte di Cassazione le 650 mila firme raccolte in tutta Italia per i referendum su ripristino dell’articolo 18 e difesa del contratto nazionale di lavoro, abrogativi della recente legge Fornero e della manovra Sacconi-Berlusconi del 2011. Nella provincia dell’Aquila, oltre alle iniziative promosse assieme ai comitati referendari unitari, Rifondazione Comunista da sola ha raccolto 800 firme, principalmente nei Comuni di L’Aquila, Sulmona, Pescasseroli, Pizzoli, Luco dei Marsi.
“Ma c’è il rischio – ha spiegato Francesco Marola, segretario provinciale del PRC – che questa importante iniziativa democratica venga messa in discussione dallo scioglimento anticipato delle Camere. Il primo giorno utile per depositare le firme “in sicurezza” era il 2 gennaio, in quanto la legge del 1970 che regola i referendum prevede che le firme non possano essere depositate nell’anno precedente a quello in cui sono indette le elezioni. Nonostante gli appelli del comitato promotore, il Presidente della Repubblica Napolitano, con un gesto che riteniamo grave, ha deciso di sciogliere ugualmente le Camere prima della fine dell’anno, mettendo a rischio la validità delle firme. Sarà comunque l’ufficio centrale per i referendum a decidere sulla questione. C’è quindi ancora la possibilità che venga rispettata la volontà di centinaia di milgiaia di cittadini che hanno firmato per difendere i loro diritti, nonostante la censura dei media nazionali e la clamorosa avversione di PD e area Camussiana della CGIL alle iniziative del comitato promotore (FIOM e sinistra radicale)”.