Chieti. “La casa dello studente costruita dall’ATER in via Gran Sasso rischia fortemente, nel più totale silenzio della politica e nella generale indifferenza delle istituzioni, di diventare la “madre di tutte le incompiute” e l’ennesimo edificio “scatolone vuoto” all’interno della città di Chieti”.
Così in una nota il capogruddo di Giustizia Sociale in Consiglio Comunale a Chieti, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “E’ a dir poco preoccupante, infatti, la triste realtà che impietosamente fotografa lo stato attuale dell’opera, già strutturalmente completata nel 2011 (quindi ben sei anni or sono), ma pericolosamente cristallizzata all’inutilizzo da parte degli studenti dell’Università Chieti-Pescara a causa dell’immobilismo e disinteresse generale da parte degli amministratori degli Enti pubblici, in qualche maniera coinvolti nel progetto, come ATER, ADSU, Regione Abruzzo, Università e Comune di Chieti. Appare utile ricordare, visto che sono in molti ad averlo dimenticato, che la struttura è stata edificata con soldi pubblici, finanziati dalla legge n.179 del 17/02/1992 programma quadriennale ERP 92/95 e legge n. 560/93, con un costo, ad oggi, quantificabile in ben 5 miliardi e 446 milioni della vecchie lire e che, soprattutto, la mancata attivazione della struttura a servizio pubblico, così come previsto dal finanziamento, rappresenterebbe il più classico degli esempi di “sperpero di denaro a danno dei contribuenti”. Eppure basterebbe un pizzico di buona volontà istituzionale per concludere ed attivare con immediatezza una struttura dai molteplici risvolti sociali ed economici, come può essere la Casa dello Studente nella parte alta della città. A maggior ragione se si considera che le 22 camere doppie e le 3 singole dello stabile, per un totale di 45 posti letto, già sono perfettamente arredate e pronte all’utilizzo da parte degli studenti e l’edificio, oltre a presentarsi con un gradevole impatto, visivo è anche strutturalmente completato. Il problema che determina lo stallo, a quanto è dato da sapere, pare sia nella mancanza del certificato di agibilità e del piano antincendio, con un costo preventivato di circa 500/600 mila euro, di cui però nessun Ente vuole farsi carico”.
“Allora risulta assolutamente necessario, e noi di Giustizia Sociale lo richiediamo con forza – conclude Di Paolo – attivare con estrema urgenza un tavolo di confronto di alta responsabilità istituzionale tra il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, il Commissario dell’ATER di Chieti Antonella Gabini, il Presidente dell’ ADSU Tonio Di Battista, il Magnifico Rettore dell’Università di Chieti Sergio Caputi e il Sindaco di Chieti Umberto Di Primio, in rappresentanza degli Enti interessati, per trovare una soluzione ad un problema che deve essere necessariamente risolto, magari attraverso un maggior coinvolgimento dell’Università che potrebbe avere interesse ad acquisire lo stabile per rendere la Casa dello Studente di Chieti organica e funzionale alle esigenze dell’Ateneo”.