Di Giuseppantonio contro Provincia unica in Abruzzo

enrico_di_giuseppantonioChieti. “Il progetto che per l’Abruzzo vorrebbe una Provincia unica con L’Aquila capoluogo non è accettabile e non è praticabile ma soprattutto non risponde ad alcun criterio, né di Legge né di razionalizzazione della spesa né di una omogenea erogazione dei servizi”. Lo dice il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.

“La distanza fisica fra l’Aquila e tutto il resto dell’Abruzzo è sicuramente un primo, significativo ostacolo sulla via della razionalizzazione e soprattutto della dislocazione dei servizi da rendere ai
cittadini – prosegue Di Giuseppantonio – dal momento che L’Aquila dovrebbe, necessariamente, accentrare sul proprio territorio alcuni Uffici, costringendo decine di migliaia di persone a lunghissime trasferte. Mi chiedo inoltre come si possa conciliare con la spending review l’altra proposta che accompagna l’idee di Provincia unica: ovvero mantenere Uffici disseminati un po’ ovunque in Abruzzo. Una prospettiva, quest’ultima, che certo non consente di raggiungere gli obiettivi di riduzione e razionalizzazione della spesa che il Governo Monti, che ha fatto del rigore nella spesa pubblica la propria bandiera, ha posto alla base del riordino. Una distribuzione frazionata degli uffici nell’ambito di una provincia unica, insomma, finirebbe con il realizzare l’opposto di quell’ambito ottimale di cui c’è bisogno per quanto riguarda la gestione dei servizi propri delle Province, come per esempio la viabilità, l’edilizia scolastica, la pianificazione territoriale e
l’ambiente. Il riordino delle Province coincide inoltre con il riordino degli Uffici decentrati dello Stato cioè Prefetture, Questure, Comandi provinciali delle forze dell’ordine e altre decine di uffici: con la Provincia unica tali Uffici sparirebbero lasciando tre quarti di territorio senza alcun presidio o con organici di gran lunga inferiori a quelli attuali. Ma è anche sotto il profilo giuridico che la Provincia unica tradisce due dei principi cardine del riordino dal momento che il Governo ha fissato in 350.000 il numero degli abitanti ed in 2500 chilometri quadrati la superficie per formare una Provincia e che tali criteri, applicati all’Abruzzo, portano a disegnare tre Province, in linea con la proposta che personalmente assieme al sindaco di Chieti Umberto Di Primo ho presentato al Cal e che torno a ribadire come l’unica percorribile. Qui – conclude il presidente della Provincia di Chieti – non si tratta di difendere né blasone né campanile, né possono valere accordi veri o presunti fra gruppi chietini e teramani dei quali credo che poco importi ai cittadini: per quanto mi riguarda ribadisco che un assetto basato su tre Province, L’Aquila, Chieti e Pescara-Teramo sia l’unica strada per non tradire lo spirito della legge e soprattutto per assicurare servizi ai cittadini”.

 

 

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