Pescara. Nonostante la minaccia delle dimissioni per richiamare la propria maggioranza in aula per deliberare il salvataggio di Pescara Parcheggi, solo con il proprio voto il sindaco Albore Mascia è riuscito a far approvare la ricapitalizzazione della società per la sosta tariffata. E mentre il Pdl rivendica il salvataggio dei 40 dipendenti, l’opposizione grida alla maggioranza senza numeri.
L’ultimatum di martedì scorso, evidentemente, è servito a poco. La coalizione di centrodestra, unita attorno al Pdl del sindaco Albore Mascia, si sgretola attorno alla ricapitalizzazione dei Pescara Parcheggi, la società del Comune che gestisce la sosta a pagamento in città. Il 2 ottobre, quando l’Udc voto contro la delibera tanto cara a Pescara Futura per rimettere in piedi la società in pesante perdita, le assenze ingiustificate dei consiglieri del Pdl costrinsero il primo cittadino a minacciare le dimissioni se i suoi non si fossero presentati tutti in aula oggi, ultimo giorno utile per fronteggiare lo strenuo ostracismo del centrosinistra all’opposizione. E oggi pomeriggio quella delibera, dopo gli emendamenti che hanno diminuito la ricapitalizzazione da 500 a 100mila euro, è riuscita a passare, ma con 17 voti favorevoli contro 16 contrari e 7 astenuti. In pratica, è stato fondamentale il voto dello stesso sindaco per tenere in piedi la maggioranza
Contrapposte, nemmeno a dirlo, le osservazioni in merito. Il capogruppo Pdl Foschi elenca le preferenze espresse: 17 voti a favore del Pdl e di Pescara Futura, 16 voti contrari del Pd, del consigliere indipendente Di Nisio, di Sel, di Rifondazione Comunista, dell’Italia dei Valori e dei due consiglieri di Futuro e Libertà, ossia Giuseppe Bruno e Massimo Pignoli, e infine 7 consiglieri astenuti, ossia Udc e due esponenti del Pdl. E attacca duramente di fronte la minoranza “che per mesi”, dice “si è affannata a parlare dei problemi del sociale, della disoccupazione, della fame nel mondo, e oggi, alla prova dei fatti, hanno votato contro la ricapitalizzazione di Pescara Parcheggi incuranti di mettere in strada 40 lavoratori”. Quelli all’opposizione, invece, affondano i denti sulla ferite del sindaco: “Da quanto accaduto oggi”, afferma il capogruppo Fli Pignoli, “si evince che la Giunta Mascia non ha più le gambe per camminare da sola. Non ci sono più i numeri per governare”. “Solo con il voto del sindaco si è riusciti ad evitare il pareggio. Ormai si è capito”, conclude Pignoli, “che l’Udc sta uscendo pian piano dalla Maggioranza.
MASCIA: CRISI RIENTRATA
Di tutt’altro avviso il sindaco Albore Mascia, che con soddisfazione giudica positivamente la mossa dell’ultimatum: ““Nei giorni scorsi sono stato chiaro e lapidario”, ha ricordato al margine della seduta di consiglio comunale, “se oggi non passava la delibera di Pescara Parcheggi mi sarei dimesso”. “Oggi sono soddisfatto”, ha commentato ancora, “perché la mia maggioranza ha approvato una delibera cruciale, perché soprattutto l’appello che ho lanciato nei giorni scorsi è stato raccolto dalla maggioranza e in pochi giorni anche il voto contrario dell’Udc si è trasformato in un’astensione, segno che nell’ultima settimana abbiamo lavorato e abbiamo affrontato in modo chiaro il problema di Pescara Parcheggi: oggi con la sola assenza del consigliere Marinucci, abbiamo contato 24 consiglieri di maggioranza presenti all’appello”. Duro, infine, il giudizio sull’ostracismo del centrosinistra: “Quanto accaduto oggi ci induce ad andare avanti, continuando ad affrontare una sfida difficile, ma non posso non esprimere amarezza per l’irresponsabilità di una minoranza che ha spudoratamente strumentalizzato Pescara Parcheggi sulla pelle dei suoi 40 lavoratori”, ha concluso il sindaco.