Montesilvano, l’ex sindaco Cantagallo nuovo segretario Pd

Montesilvano. Il rinnovo degli organici dei circoli cittadini del Pd, avvenuti ieri nell’intera regione, hanno visto l’ex sindaco Enzo Cantagallo eletto nuovo segretario a Montesilvano.

In ritorno in corsa per l’ex primo cittadino, uscito di scena da alcuni anni dopo il coinvolgimento nelle ben note vicende giudiziarie.

Da più parti, però, piovono le critiche. Da quelle interne al Pd, che additano Cantagallo (eletto da meno di un terzo degli iscritti) come segretario di un circolo di un partito Spaccato, a quelle provenienti dalla sinistra più radicale.

Amareggiato si dice Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra italiana: “Sembra proprio che si torni sempre indietro, l’amministrazione comunale vira sempre più a destra, è la risposta politica del Partito Democratico è conservativa, con la testa completamente girata all’indietro”, afferma, “guarda ad anni bui il cui il centrosinistra ha prodotto le peggiori speculazioni edilizie e in cui c’era la massima ambiguità nei rapporti tra pubblico e privato, quei primi esperimenti in cui il cosiddetto centro-sinistra non faceva il suo mestiere ma rincorreva la destra e perdeva la bussola della cura del territorio”.

 “Se D’Alfonso è Presidente della Regione, Cantagallo può fare il segretario cittadino del Circolo del PD di Montesilvano. Dov’è lo scandalo?”, ha commentato Corrado Di Sante, Segretario Provinciale PRC-PE Pescara. “Spiace che Sinistra Italiana e l’ex sindaco Di Mattia se ne accorgano con gravissimo ritardo dopo essersi alleati alla Regione e al Comune con il PD impedendo che si coagulasse un’alternativa di sinistra”. “A Montesilvano”, continua Di Sante, “serve un’alternativa a sinistra del Pd. La sinistra non deve essere in alcun modo confusa con reduci della fase precedente e deve essere chiaro che non intende allearsi col PD né prima né dopo le elezioni. Rifondazione Comunista è a lavoro per costruire una sinistra popolare, antiliberista che si batta per attuare la Costituzione e pratichi la disobbedienza ai trattati europei a cominciare dal Fiscal Compact”.
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