Vasto. Grande festa a Vasto, dove a Palazzo d’Avalos si è tenuto oggi pomeriggio l’incontro nazionale dell’Idv che ha visto la presenza in città di Antonio Di Pietro e Nichi Vendola.
La grande kermesse è iniziata con i giovani dell’Idv: protagonisti sul palco di Palazzo d’Avalos, ospiti dell’organizzazione, sono stati infatti i ragazzi del gruppo, nato su Facebook, del ‘sogno di un alieno’ già artefici della protesta al premier Mario Monti al meeting di Rimini. A far parlare è stata soprattutto la loro sfilata, visto che i giovani hanno passeggiato metaforicamente in mutande scandendo dal palco lo slogan: “Siamo un movimento, ma non siamo contro la politica. Pensiamo che il linguaggio e le parole della politica non sempre arrivino ai giovani in modo chiaro”.
I ragazzi hanno contestato il fatto che la generazione a cui appartengono sarebbe rimasta letteralmente “in mutande” vista la mancanza totale di prospettive lavorative. Non a caso l’accento è stato posto sul fatto che, come noto, sempre più giovani imparano il tedesco per emigrare, mentre, dicono dal palco, “noi vogliamo restare in Italia. Chiediamo alla politica di cambiare linguaggio e di avvicinarsi alla gente perchè c’è un malessere diffuso “.
La parola è poi passata ad Antonio Di Pietro, che non ha perso tempo per menzionare la ormai celeberrima “foto di Vasto”, che a suo avviso non può essere stracciata: la coalizione delle forze riformiste e di centrosinistra va tenuta e, non solo, Di Pietro sarebbe anche pronto a fare “un passo indietro” sul programma elaborato e approvato ieri sera dall’esecutivo nazionale del partito.
“La foto di Vasto era la foto di una coalizione – ha sottolineato in merito -, ora il problema non è cambiare le facce, ma capire quale è il programma e che cosa si vuole fare per il Paese. Il futuro governo, se si vuole riconoscere in quella foto, non può che partire da una riforma della legge Fornero in materia di lavoro”.
Antonio di Pietro ha inoltre lanciato un appello al Pd perché ci si allei sul “programma” e non sulle “convenienze”. Il leader Idv chiede infatti un “programma alternativo alle politiche attuali del governo Monti. Quando sento dire che ci vuole un Monti bis, io non posso mettermi insieme a chi lo dice per fare una finta foto. L’Idv vuole uscire dalla logica dello stare con me o contro di me ed essere invece propositiva. Bersani è una persona perbene – ha poi continuato -, competente e capace di dare fiducia ai cittadini. Rispetterò Bersani, anche se non dovesse accettare la proposta di programma, ma deve fare una scelta, non si può fare tutto e il contrario di tutto. Riconosco al Pd il diritto dovere di partito di maggioranza relativa di guidare la coalizione – ha anche aggiunto nel suo discorso, dove non ha mancato di ricordare – Questo governo è un finto governo tecnico, che con il loden fa le stesse cose di Berlusconi“.
Dal palco di Palazzo d’Avalos ha preso poi la parola il leader di Sel Nichi Vendola, che ha a sua volta ironizzato sulla foto dell’alleanza che lo ritraeva l’anno scorso con Di Pietro e Bersani. “Non volevo perdermi la foto – ha infatti esordito -. Grazie per l’invito. Nella foto di Vasto ciò che non andava era il fatto che eravamo tre capi partito e tre uomini – ha poi precisato -. Non si costruisce l’alternativa con la chiusura ai movimenti alla parità di genere e alle donne”.
Anche Vendola, nel suo discorso, ha poi fatto cenno a un cambiamento di rotta rispetto a quanto è stato finora il governo Monti. “La coalizione c’è – ha ribadito – se si capovolge l’agenda del governo Monti. Cioè se a pagare saranno le grandi ricchezze e non sarà il lavoro dipendente. C’è se assomiglierà a Hollande e non alla troika di Bruxelles. Quando ci siamo visti con Bersani quest’estate, io ho detto che Sel era disponibile all’alleanza, ma se si cambiava rotta rispetto a Monti”.
Se dalla foto di Vasto “togliamo l’IdV e ci mettiamo Casini è una foto di ‘atti impuri'”. Ha poi replicato Di Pietro, tornando sulla necessità di una coalizione di centrosinistra e, rivolto a Vendola, ha poi detto: “Parlo a te per mandare un messaggio a Bersani, per tutto quello che tu gli hai già detto. Hai detto a Bersani che se fa una coalizione sui diritti civili deve quanto meno non parlarne perchè chiede il voto ad un popolo di centrosinistra, lo chiede a chi pensa che siamo tutti uguali”.