Ortona. Il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, annuncia con soddisfazione che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha dato “parere sfavorevole in ordine alla valutazione dell’istanza presentata dalla società Seastock Srl” per la realizzazione di un deposito di 25mila metri cubi di Gpl nel porto di Ortona.
L’Autorità di Sistema presieduta da Rodolfo Giampieri, competente al rilascio della concessione demaniale, interpellata dal Ministero dello Sviluppo Economico, lo scorso 27 settembre attraverso il suo Comitato di Gestione ha approvato una relazione tecnico-amministrativa che mette in evidenza le sostanziose incongruenze del progetto presentato dalla società del Gruppo Tosto srl e relativo a un deposito di ricezione, stoccaggio e scarico di Gpl nell’area a nord dello scalo ortonese.
“Una notizia importantissima, ieri è pervenuto dall’Autorità di Sistema Portuale di Ancona il parere sfavorevole alla concessione demaniale per l’insediamento della Seastock – ha affermato il sindaco di Ortona, Leo Castiglione – era quello che attendevamo con ansia ed è un passo importante che non rappresenta sicuramente la chiusura positiva di questo iter ma è sicuramente una battaglia vinta sulla base di una ferma presa di posizione dell’amministrazione comunale nel rappresentare tante osservazioni che non andavano a favore di questo insediamento molte delle quali sono state riprese dall’Autorità di Sistema Portuale e calate in questo parere del Comitato di Gestione per cui alla fine hanno espresso parere sfavorevole. Questa non è una vittoria mia perché io rappresento la città, io ero contrario, convinto della non utilità di questo insediamento sia a livello occupazionale sia a livello di immagine soprattutto per una città che vuole puntare sul turismo. Oggi dico che è una vittoria della città, dobbiamo essere ancora attenti nel seguire tutto l’iter, noi abbiamo anche nominato un difensore che lo farà in una Conferenza dei Servizi decisiva in cui il Mise deciderà a favore o a sfavore di questo insediamento. Aspettiamo adesso il nuovo Prp, c’è stato un grosso passo avanti, tant’è che l’Autorità di Sistema Portuale nella stessa seduta del 27 settembre ha dato parere favorevole al nuovo Prp, ch enon prevede insediamenti, e qui c’è l’incompatibilità che sottolinea l’Autorità di Sistema Portuale, a breve dovrebbe essere calata anche la Vas sul nuovo Prp ed approdare in Consiglio Regionale per avere l’approvazione definitiva del nuovo Piano Portuale che è lo strumento urbanistico per il nostro Porto che deve continuare a crescere sulle vocazioni che ormai da 20 anni sono al suo interno”.
Il procedimento si compone di tre filoni: quello per il rilascio della concessione demaniale che dopo la riforma del sistema delle autorità portuali è passata dalla Capitaneria di porto di Ortona all’Adsp di Ancona; il procedimento autorizzativo incardinato presso il Ministero dello Sviluppo Economico e quello relativo al rilascio del Nulla Osta di fattibilità tecnica curato dal Comitato Tecnico Regionale della Direzione regionale dei Vigili del fuoco.
“Questo parere arriva perché si tratta di un organismo competente in materia, in particolare sulle consessioni demaniali in ambito portuale – ha sottolineato Amerigo Di Nicolantonio dell’Ufficio Tecnico Comunale – quindi questo organismo si è inserito nel procedimento in itinere che già era partito prima dell’inserimento dell’Autorità di Sistema con un sistema che ha riformato i sistemi portuali italiani, ora le concessioni demaniali sono rilasciate dalle Autorità di Sistema e non più dall’Autorità Marittima che era allora la Capitaneria di Porto di Ortona. Quindi questa Autorità deve rilasciare la disponibilità dell’area ed è un atto importantissimo affinchè si possa insediare un’attività in ambito portuale. In virtò di questa competenza il Mise ha chiesto il parere sulle attività della Seastock all’Autorità di Sistema che ha dato il parere negativo sull’insediamento. A livello urbanistico loro hanno rilevato due incompatibilità sia con il Piano Regolatore vigente che con il Piano Regolatore Portuale in itinere. Sostanzialmente l’Autorità di Sistema ha rilevato la non conformità sul Piano Regolatore vigente relativamente alle opere a mare, invece l’area a terra sostanzialmente è conforme, ciò che non è conforme sono tutte le altre opere a mare, in particolare un pontile di un centinaio di metri che andrebbe a costeggiare la diga foranea e terminerebbe con una piattaforma galleggiante. Quindi queste opere non sono conformi perché la diga foranea è concepita per proteggere per rendere più facili le operazioni. Invece relativamente al Piano Regolatore in itinere c’è un’incompatibilità totale perché questo insediamento andrebbe a collocarsi esclusivamente alle attività commerciali, mentre il terminal petrolifero nel Piano Regolatore Portuale in itinere viene previsto molto più a monte, dove attualmente c’è l’acqua, è un’area ancora da realizzarsi. Quindi qualora questo insediamento venga a realizzarsi laddove è previsto, un domani il Piano Regolatore non sarebbe compatibile, per cui si dovrebbe spostare a monte sul terminal petrolifero. Conseguentemente l’Autorità di Sistema Portuale dice che c’è una doppia incompatibilità ed è stato dato parere negativo”.
Entrando nello specifico la delibera del comitato di gestione votata all’unanimità segnala una sostanziale incompatibilità del progetto sia secondo il Piano Regolatore Portuale vigente che quello adottato nel giugno 2015; una carenza progettuale sull’impatto del traffico stradale che nei periodi di massima attività prevede il passaggio giornaliero di 61 veicoli, nonché una indeterminatezza progettuale a riguardo delle opere di innesto tra i binari che dal deposito dovrebbero congiungersi alla rete ferroviaria esistente. Insufficienze che giustificano il parere sfavorevole alla richiesta di concessione cinquantennale fatta dalla Seastock.
“I problemi della sicurezza non sono tutti riflessi nella delibera del Comitato di Gestione – ha spiegato il consulente del sindaco, Tommaso Giambuzzi – ma sono stati analizzati dalla relazione del Comitato di Gestione che ha preceduto questa delibera. Non tutti i problemi della sicurezza erano stati analizzati secondo le osservazioni che aveva fatto il Comune, abbiamo ancora uno scambio di vedute con il Comitato tecnico regionale in merito a questi aspetti che non sono di competenza del Comitato, almeno nell’aspetto del traffico, sia ferroviario che stradale. Noi comunque abbiamo messo in chiaro quelle che sono le nostre perplessità in merito al problema sicurezza. Successivamente abbiamo avuto un incontro al Ctr al quale ci siamo presentati con dei documenti per chiarire quali erano i punti che secondo noi non erano stati presi sufficientemente in considerazione. Non abbiamo vinto la guerra, ma abbiamo vinto una tappa di una procedura che si stava rivelndo dannosa per tutta la comunità ortonese. Questo abbiamo ottenuto, non è detto che tutti gli sviluppi siano concordi con la nostra delibera, il Piano Regolatore sulla base di questa decisione non è ancra stato calcolato: se la Vas passa ci deve essere l’approvazione della Regione, ci può essere una variante. Quindi non è una guerra vinta, ma stiamo lavorando affinché si consolidi questa prospettiva. È possibile che si venga nel comune di Ortona ad investire dei soldi per danneggiare il territorio e che non procuri alcun beneficio a questa comunità? Questo aspetto dal punto di vista della sicurezza è essenziale perché non riguarda il singolo cittadino ma è complessiva di tutto il territorio per assicurare un ulteriore sviluppo. Il sindaco alla riunione al Ministero dello Sviluppo Economico ha rappresentato la volontà di questa città che riguarda la sicurezza fisica della popolazione. Tutti i problemi i problemi relativi alla sicurezza sono ancora gran parte in piedi ed in caso ci sia qualche deviazione della strada intrapresa noi ci riserviamo di ricorrere per le vie civili per arrivare comunque ad un risultato migliore se nel frattempo non ci fosse una soluzione alternativa”.
Francesco Rapino