Vasto. No alla “deriva petrolifera”e a ogni progetto che intenda trasformare l’Abruzzo in “distretto minerario”.
È quanto ribadisce con fermezza il circolo “Sante Petrocelli” di Vasto del Partito di Rifondazione Comunista, che ha inviato alla Commissione VIA della Regione Abruzzo osservazioni al progetto relativo all’istanza di permesso di ricerca “Civita” e del pozzo esplorativo Santa Liberata 1 dir a Scerni della Medoil Gas Italia.
Secondo il circolo “Petrocelli” di Vasto, infatti, l’istanza sarebbe in contrasto con la legge n.48 del 2010, che vieta l’estrazione di idrocarburi liquidi su gran parte del territorio regionale. Altri motivi di preoccupazione derivano dai vincoli idrogeologici che interessano il territorio del Comune di Scerni, che testimoniano anche la presenza di luoghi ad alto rischio idrogeologico, dal rischio subsidenza e dalla probabilità che il gas che verrà estratto a Scerni sarà saturo di idrogeno solforato, considerato pericoloso per la salute umana dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Scerni è tra i punti di eccellenza dell’agricoltura d’Abruzzo – ricorda il circolo vastese -, con un istituto agrario rinomato, il Ridolfi, considerato fa le dieci eccellenze italiane e con un centro che si dichiara “paese della Ventricina dell’Olio e del Vino” in cui si svolgono varie sagre dedicate alla biodiversità agroalimentare d’Abruzzo. L’Istituto agrario ha ricevuto vari premi e riconoscimenti nazionali, fra cui per la produzione di vino da parte di studenti. Le trivellazioni petrolifere sono in netto contrasto con ciò che Scerni è oggi e che intende essere per il futuro. Non è possibile preservare questo tipo di storia e di economia e allo stesso tempo trivellare il territorio alla ricerca di petrolio”.
Il circolo ringrazia in proposito Maria Rita D’Orsogna, che ha permesso con il suo supporto scientifico e la sua attenta opera “sentinella” della tutela del territorio abruzzese e della battaglia ambientalista in sua difesa di inviare le osservazioni a questa nuova istanza.