Chieti. “Il riordino degli ambiti amministrativi delle Province dovrà essere un utile pretesto sia per ripensare ruoli e competenze di ogni livello istituzionale degli Enti locali (Regione, Province e Comuni) che per rivedere in profondo tutta l’architettura organizzativa del governo dei territori che spesso si esplicita in troppi enti strumentali che esercitano funzioni doppie e sovrapposte, con costi di gestione elevati e dirigenze nominate che non rispondono ai cittadini elettori”.
Così il capogruppo in Consiglio Provinciale ed il segretario provinciale del Pd, Camillo D’Amico e Camillo Di Giuseppe sul riordino degli Enti locali.
“La scommessa di un riordino complessivo – continuano D’Amico e Di Giuseppe – deve necessariamente andare al di là della semplice proposta bisogna formulare per un riassetto amministrativo delle Province. La decisione di sentire i sindaci e gli amministratori dei territori, alla quale seguiranno momenti di confronto con le parti sociali, datoriali e portatori d’interesse è frutto di una decisione meditata il gruppo di lavoro, allo scopo istituito dalla segreteria regionale, ha inteso prendere per evitare che la discussione sfociasse solo negli immancabili campanili si stanno palesando in questi giorni tra i vari territori. La discussione deve essere seria e sensata perché, altrimenti, si allontana inesorabilmente l’interesse dai cittadini e questo non aiuta a concorrere con serietà ad una sfida veramente riformista. La riduzione e razionalizzazione dei costi della politica, il recupero dell’efficienza amministrativa degli enti locali unitamente ad una nuova percezione di utilità degli stessi da parte dei cittadini, che devono esserne i veri padroni nella decisione di chi ne è preposto al governo, la soppressione dei troppi enti strumentali inutili e costosi sono pezzi di una proposta complessiva il Pd s’impegna fare a breve. La nostra – concludono i due rappresentanti del Pd – vuole essere una proposta certa e concreta, da attuare in tempi ragionevolmente brevi ma non vogliamo partecipare a dibattiti inutili e sterili che servono solo a riempire pagine di giornali e non far comprendere alla gente i reali contenuti di una questione che è molto ampia ed articolata”.