Chieti. “Il rischio, ormai concreto, di un immente declassamento dell’Ospedale SS ‘Annunziata’ è il segno di un sempre più tangibile abbandono a se stesso del Capoluogo teatino, complice una classe politica regionale e cittadina disinteressata e assente”. Così Vincenzo Artese, portavoce politico di CasaPound Italia, commenta lo striscione affisso in nottata in cui si chiedono nuove elezioni comunali nel più breve tempo possibile.
“Da sempre – prosegue Artesr – CasaPound si è messa in prima linea per risolvere le criticità del territorio e sopperire alle gravi mancanze di una politica dormiente. In particolare sulla questione dell’assegnazione del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione di II livello tra il nosocomio teatino e quello pescarese, è da quasi un anno che protestiamo e che partecipiamo ai consigli comunali come osservatori. Per difendere l’Ospedale ci siamo seduti a tavoli di confronto con i politici cittadini portando le nostre proposte, ma ci siamo resi conto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tutte le parti politiche, dai 5 Stelle, passando per il PD fino ad arrivare alla maggioranza ci hanno sempre rassicurato sul futuro dell’Ospedale, ma forse chi si è letto bene i decreti ministeriali e le delibere regionali siamo stati sempre e solo noi insieme alla Magnifica Comunità Teatina. In questi anni sono stati infatti emanati decreti regionali ad hoc e sono state declassate unità operative complesse di grande utilità per la cittadinanza allo scopo di favorire i nosocomi della provincia e quello di Pescara, tralasciando volutamente Chieti affinchè l’ospedale non rispondesse ai criteri stabiliti dal Decreto Ministeriale n.70 del 2015 per l’ottenimento della DEA di II livello. Ora a cose ormai fatte, il Presidente del Consiglio Comunale dott. Aceto riprende una nostra vecchia proposta, Zappalorto del PD ci dice che va tutto bene, e più in generale la politica cittadina si agita sulla questione palesando l’ incompetenza più totale.”
“La misura è stracolma e la pazienza è giunta all’estremo limite – conclude Artese. Cercheremo in ogni modo di smascherare davanti alla cittadinanza connivenze ed ipocrisie dei nostri politici e ci adopereremo per salvare a qualsiasi costo l’ospedale di Chieti dal declassamento.
A tal scopo, chiediamo a gran voce che si torni a votare, così che Chieti possa essere amministrata da una classe politica capace e determinata a difenderne il ruolo e la storia”.