Pescara. Sono 40 i lavoratori a rischio occupazione se la Pescara Parcheggio, società con socio unico il Comune per la gestione della sosta tariffata, dovesse finire in liquidazione. Si prospetta lunga la battaglia in Consiglio comunale, dove la maggioranza subisce l’ostruzionismo dell’opposizione contro il tentativo di ricapitalizzazione.
Da tre giorni l’aula del Consiglio comunale assiste alla battaglia tra le parti per Pescara Parcheggi. La società partecipata che gestisce i parcheggi a pagamento pubblici della città necessita di ricapitalizzazione, causa una perdita in bilancio che per il Pd ammonta a circa due milioni di euro. Scoglio maggiore è la cessione di piazza primo maggio, terreno comunale sul quale Pescara Parcheggi andrebbe a realizzare un maxi parcheggio interrato. Sostiene la Giunta che verrebbe concesso solo l’utilizzo dell’area per 30anni, anziché il “regalo” presunto dall’opposizione, che vede la cessione dell’area come un tentativo di rinsaldare il capitale in perdita della società e salvarla dal fallimento.
Il dibattito di questi giorni ha subito l’ostruzionismo del Pd, con le ripetute richieste di pregiudiziali alla delibera, alle quali risponde fermamente il capogruppo del Pdl Armando Foschi: “Resteremo in aula anche a Ferragosto per salvare Pescara Parcheggi, che oggi paga semplicemente lo scotto di un canone troppo alto, e soprattutto per garantire la conservazione del posto di lavoro a 40 famiglie”. Tanti, infatti, sono i dipendenti che rischiano il posto di lavoro: “Una volta sciolta Pescara Parcheggi”, spiega ancora Foschi, “la gestione dei posti auto a pagamento dovrà tornare al Comune, procurando un evidente danno erariale all’Ente Comune stesso, nel frattempo dovremo indire una nuova gara e non potremo imporre alla nuova società di assumere i 40 dipendenti di Pescara Parcheggi che sono lavoratori interinali e dunque resteranno senza lavoro. Non solo: il Comune comunque non potrebbe mai assumere alle proprie dipendenze, anche come interinali, le 40 unità lavorative il cui costo ammonta a 1milione 200mila euro l’anno, mentre il legislatore ci ha imposto un tetto di spesa per l’utilizzo di lavoratori precari che sino al 31 dicembre 2012 è di appena 26mila 200 euro”. Dinanzi al dibattito acceso, il Presidente del Consiglio De Camillis ha convocato la conferenza dei capigruppo che ha fissato per venerdì una riunione tecnica che verrà convocata dall’assessore Antonelli, mentre il Consiglio comunale tornerà a riunirsi lunedì prossimo, 6 agosto, alle 9.