È bufera sulla questione migranti, dopo un post pubblicato dal segretario locale del Pd di Alba Adriatica, Gabriele Viviani. “Una strategia l’avrei…si regala a chi non ha diritto a stare in Italia una crociera con escursione sulla costa africana…sbarcati tutti …ripartenza dalla nave con destinazione altra ‘crociera’. 200/300 viaggi ci costano un po’ ma credo vada fatto questo regalo.
La ‘vacanza’ deve pur terminare prima o poi” ha scritto Viviani nel post. Il post è stato cancellato poche ore dopo la sua pubblicazione ma, come spiega il diretto interessato, solo per sostituirlo con un’altra notizia con una foto più calzante al post, e che ha sollevato un polverone nello stesso Pd regionale. Tanto che il segretario del Pd Marco Rapino, in una nota dice come non ci sia per il partito “nessuna giustificazione a quanto scritto, in diversi post pubblicati su Facebook, da Gabriele Viviani, segretario del Pd di Alba Adriatica, nei giorni scorsi e relativamente alla questione immigrati”.
“Non esistono difese per chi invita ‘a regalare a chi non ha diritto di stare in Italia una crociera con escursione sulla costa africana’” continua il segretario del Pd abruzzese, Rapino. Secondo il responsabile regionale del Partito Democratico, i valori espressi nel post sono quanto di più lontano dai valori del Pd, tanto che invita lo stesso “Viviani ad astenersi da ogni ulteriore polemica e di attendere quanto sarà stabilito dalla commissione di garanzia, la quale deciderà se quelle parole rispecchiano il nostro codice etico”.
Ma Viviani non ci sta a passare per mostro o per razzista. “Non ci sto a lasciare la bandiera dei temi dell’immigrazione alle destre. Chi vive la realtà di Alba Adriatica ma anche di Martinsicuro e altri comuni interessati in maniera massiccia dal fenomeno immigrazione, spacciato per accoglienza, sa di cosa parlo. I temi della sicurezza e dell’ordine pubblico sono temi che devono necessariamente stare a cuore anche al centro-sinistra, rischiamo altrimenti di perdere quella aderenza alla realtà e ai bisogni dei cittadini che ci hanno sempre contraddistinto.
Non mi interessa né il colore della pelle, né la nazionalità di chi incontro. La mia lunga storia politica di impegno nella sinistra è il mio biglietto da visita. Rivendico di aver sempre affrontato i temi con la mia sensibilità che ha radici ben salde nei valori della sinistra italiana. Bastava scorrere la mia bacheca per capire i miei valori e il mio pensiero, si è preferito invece fermarsi ad un post in cui sostenevo, tra l’altro, cose di buon senso: l’ironica crociera era rivolta solo ed esclusivamente a chi sta nel nostro Paese in modo irregolare e che anche il Governo e le nostre leggi hanno stabilito debbano essere rimpatriati.
Io pongo, con forza, il problema di una accoglienza vera, possibile solo se il fenomeno migratorio non diventa una disordinata invasione. Auspico una riflessione politica sul tema dei controlli dei flussi migratori che è sempre più necessaria in Italia.
Sui nostri territori non sono presenti solo ed esclusivamente gli immigrati assegnati dalle Prefetture alla costa teramana ma ci sono tanti altri immigrati, spesso irregolari, che minacciano una gestione serena dell’integrazione nonché la pubblica sicurezza.
Pochi mesi fa il segretario nazionale del partito al quale aderisco, Matteo Renzi, dichiarava che sulla questione migratoria bisognava riflettere cercando anche un aiuto sostenibile alle popolazioni nei propri Paesi. Bene, io sono convinto di questa necessità, penso che Renzi abbia sollevato una questione ineludibile e di buon senso. Ha ricevuto attacchi su questa sua dichiarazione come li ho ricevuti io, ma resta che questo Paese col buonismo e col far finta che il problema non esista non arriverà da nessuna parte, anzi, rischia di far esplodere una situazione già sfuggita al controllo.
Chi a sinistra del Pd o all’interno dello stesso Partito Democratico si sottrae ad un confronto sereno su questi temi, manifesta semplicemente una miopia, una lontananza dal sentire della gente, la nostra gente, i nostri elettori che chiedono decisioni e gestione non rinuncia e anarchia”.