Casalincontrada. “L’approvazione del progetto per la realizzazione a Brecciarola di uno stabilimento per il trattamento di circa 200.000,00 tonnellate di rifiuti di cui circa il 70% di car-fluff e gomme esauste è stata rimandata al VIA“.
Esordisce così il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale a Casalincontrada, Sergio Montanaro, sul rinvio al VIA di ieri per l’approvazione del progetto per la lavorazione dei rifiuti a Brecciarola.
“La Regione Abruzzo, ma non la politica abruzzese e teatina, finalmente inizia a guardare con occhi diversi alla Valpescara – prosegue Montanaro – cominciando a tener conto della reale situazione di forte compromissione di quest’area densamente popolata sotto l’aspetto ambientale. Questa attenzione nuova e ben augurante per il futuro, a cui si sarebbe arrivati già dall’inizio delle procedure se proprio la politica non avesse tentato con tutti i mezzi di sostenere il progetto, è un risultato importante per l’intera area e lo si deve solo alla caparbietà ed alla forza dimostrate dai cittadini della Valpescara di Brecciarola, Manoppello e Casalincontrada che si sono opposti facendo fronte comune e partecipando attivamente a marce, incontri, lenzuolate, proteste civili e trasferte a L’Aquila in ogni condizione climatica. Questo movimento popolare, nato oltre un anno fa, ha aperto una strada importante in materia di rilascio delle autorizzazioni nel settore dei rifiuti in quest’area dove sono già attivi 18 impianti a cui potrebbero aggiungersene altri 15 ancora in fase autorizzativa. Di questo aspetto si sarebbe dovuta occupare la politica e i politici teatini presenti nel Consiglio comunale, nel Consiglio provinciale, nel Consiglio regionale, in Senato e alla Camera. Invece la politica non si è espressa e anzi ha cercato in ogni modo di far vivere un progetto che è stato oggetto di appunti dal comitato per ben 3 volte. Di contro c’è stata la gara ad impersonare ora Don Abbondio, ora i bravi, ora Ponzio Pilato, ora Salomone. Le risposte date ai chiarimenti richiesti dalla commissione, scritte sui verbali, sono risultate anche quasi offensive per l’intelligenza di chi le doveva controbattere. È disarmante osservare, ad esempio, come si sarebbe risolto il problema dei fumi all’interno dello stabilimento: il mezzo in fase di scarico rimarrà fuori per la parte che avrà il tubo di scarico. Si è continuato a negare l’impiego di acqua per il trattamento dei prodotti, mentre si dichiara che si utilizzerà un dispositivo antipolvere composto da ugelli di micronizzazione dell’acqua che forma una leggera nebbiolina per cui l’utilizzo l’acqua è previsto in alcune lavorazioni ma non è detto nulla del suo smaltimento. Ancor più grave è che la politica ha cercato di strumentalizzare la componente sociale a sostegno di questo progetto illudendo da subito e per troppo tempo decine di persone che hanno perso il lavoro e che invece avrebbero avuto bisogno di parole chiare e non di illusioni vane. A dimostrazione della forza che può manifestare l’iniziativa popolare, al contrario del tatticismo politico – conclude il capogruppo di Casale Futuro – è stata la concomitanza del nuovo no all’impianto proposto dalla Forest Oil a Bomba”.
Questo è invece il commento della società Edilizia Colonnetta, promotrice del progetto: “Siamo sorpresi della decisione, considerato il livello di approfondimento della nostra documentazione tecnica fornita e aggiornata nel corso delle audizioni svoltesi in questa fase preliminare. Riteniamo infatti che il progetto contenga già tutti gli elementi di studio necessari per la valutazione in ogni suo aspetto, e questo ulteriore rinvio alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale rischia di avere conseguenze negative sugli aspetti sociali ed economici che questa iniziativa imprenditoriale privata è in grado di generare, considerate anche le notevoli attese in termini occupazionali. Edilizia Colonnetta, convinta del valore dell’iniziativa intrapresa, ritiene giusto e doveroso perseguire l’obiettivo di ottenere l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto sottoponendolo alla procedura di VIA e di salvaguardare le aspirazioni dei tanti lavoratori che hanno creduto nel progetto attraverso la costituzione della Cooperativa Tea incaricata di gestire l’impianto”.