“Se sul Teatro Comunale si sta consumando una vicenda incresciosa”, scrive in una nota D’Alberto, “che, con la scelta incomprensibile di delegare in toto la cultura a terzi, dimostra la desolante assenza di una politica culturale e di una strategia che faccia del Comune il punto di riferimento per associazioni, artisti, cittadini, la questione del recupero pieno e funzionale del Teatro Romano sta assumendo contorni grotteschi e quasi offensivi nei confronti dei cittadini che da decenni ormai attendono e combattono per il buon esito dell’opera”.
Nonostante gli svariati annunci del primo cittadino sul recupero della struttura, definiti “imbarazzanti”, per D’Alberto la verità è altra visto che non esiste neanche un progetto preliminare e non è stato firmato il contratto con i progettisti per definire tempi certi e modalità per la redazione del progetto esecutivo e per la realizzazione dell’intervento”.
Una vera e propria figuraccia per l’amministrazione visto che lo stesso sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, dopo la sua visita a Teramo, ha comunicato che al Ministero… “non esiste alcun progetto che permetta l’avvio dell’iter per il recupero del Teatro romano”, con il rischio di perdere anche i finanziamenti assicurati.
E poi resta tristemente ferma da sette anni la questione dell’abbattimento dei Palazzi Adamoli e Salvoni, deliberati dal consiglio comunale già nel 2010.
“La verità”, prosegue D’Alberto, “è che il recupero pieno e funzionale del Teatro romano non ha mai rappresentato una priorità per il centrodestra teramano e si è trattato solo di uno specchietto per le allodole, buono solo a racimolare voti di chi ha creduto nella verità delle intenzioni. Oggi, di fronte a tutto ciò, chiediamo con forza a chi deve dare risposte sul piano politico e su quello amministrativo, di attivarsi immediatamente per far ripartire le procedure”.