Teramo. Liti, fuoriuscite e scontri mentre la Giunta Brucchi scricchiola: il Partito Democratico della città di Teramo sarà commissariato.
Lunedì la conferenza stampa nelle sede a Corso Michetti, alla presenza del Coordinatore regionale, Marco Rapino, e provinciale, Gabriele Minosse, ufficializzerà il commissariamento del Partito teramano.
Toccherà al Capogruppo in Regione, Sandro Mariani, riannodare le fila del PD e prepararlo alla prossima sfida elettorale.
Una nomina che era nell’aria e che dovrebbe servire a ricompattare il partito. Anche perchè dalla crisi della maggioranza di centrodestra, sembra essere proprio il PD ad esserne uscito con le ossa rotte. Dunque se ‘Atene piange, Sparta non ride’, anzi il compito di Mariani sarà davvero arduo.
I componenti del Gruppo Consiliare democratico al Comune di Teramo Flavio Bartolini e Alberto Melarangelo ritengono la scelta di Mariani Commissarrio, “se confermata, un errore politico. In un momento di preoccupante divisione nel Partito Democratico, le figure commissariali possono essere imposte solo nel rispetto delle regole e con il coinvolgimento di tutte le sensibilità, a partire da chi in città agisce politicamente come i Consiglieri Comunali. La ricostruzione del Partito a Teramo deve essere un progetto volto a recuperare la più larga unità e i consensi perduti, non il campo per agire individualmente e mostrare i muscoli. Il Segretario Regionale è l’unico che per un breve periodo può assumere su di sé le funzioni politiche del Partito Democratico teramano, ritrovando la giusta unità prima di restituire al più presto la parola agli iscritti per eleggere organismi legittimati. Gli avversari politici sono nel centrodestra, non all’interno del Partito Democratico, ed ogni iniziativa deve servire a ridare alla città di Teramo prospettive di crescita e sviluppo. Ci auguriamo – concludono – che il fine settimana faccia riflettere tutti per compiere una scelta utile e condivisa, non impositiva e unilaterale”.