Pescara, unità d’emergenza per il porto: il fiume tra acque nere e rifiuti

fiumecartolinapdPescara. Sarà un’unità di emergenza ad intervenire d’ora in poi sul porto di Pescara. E’ stata istituita oggi nel corso di un largo incontro in Regione; nonostante l’assenza del provveditore Carlea, è stata tracciata una mappa d’azione. Intanto il canale e il fiume vertono in penose condizioni d’inquinamento.

E’ stata istituita stamattina una unita’ di emergenza per intervenire, con una mappa delle azioni ed un cronoprogramma, nell’area del porto di Pescara, ed è stato fissato un incontro a breve con i sottosegretari all’Ambiente e alle Infrastrutture, dai quali “capire che tipo di operatività intendano mettere in campo e che tipo di responsabilità intendano finalmente assumere per risolvere il problema del dragaggio del porto di Pescara, classificato porto nazionale”. A riferirlo è il della Giunta regionale, Gianni Chiodi, promotore dell’incontro che questa mattina ha coinvolto tutti i soggetti interessati a trovare risposte immediate alle sollecitazioni del sistema economico imprenditoriale legato alle attività del porto, e a scongiurare rischi di tenuta sul piano della sicurezza del sistema idraulico. Tanti i presenti: gli assessori, Mauro Febbo e Mauro Di Dalmazio, i consiglieri regionali, Lorenzo Sospiri e Ricardo Chiavaroli, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il sindaco di Pescara, Luigi Arbore Mascia, il comandante della Capitaneria di porto di Pescara, Luciano Pozzolano, i funzionari del Provveditorato alle Opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna, il direttore regionale, Antonio Sorgi, il dirigente del Servizio Rifiuti della Regione Abruzzo, Franco Gerardini, il direttore dell’Arta, Mario Amicone e il professor Di Girolamo per l’Universita’ dell’Aquila. Mancava l’invitato principale, Donato Carlea, provveditore alle opere pubbliche dal quale Chiodi e Mascia intendevano ottenere l’autorizzazione a riutilizzare la vasca di colmata per sversare i fanghi da dragare. “In assenza del provveditore Carlea”, ha detto Chiodi il Presidente, “con il quale ho avuto un contatto telefonico durante l’incontro, siamo rimasti d’intesa di un nuovo appuntamento fissato per venerdì, allo scopo di fare il punto, anche dopo l’incontro con il Governo”. “E’’ indubbio”, ha aggiunto, “che siamo in ansia ed angosciati da tanta inerzia e dalle pesanti ripercussioni di un mancato e deciso intervento sul porto di Pescara. La situazione, per gli interventi di vari soggetti istituzionali, che si sono nel frattempo succeduti, e’ in stallo da tempo, nella disattenzione del Governo nazionale, da cui dipende la competenza ad intervenire, nonostante le dimissioni allo stesso Governo dall’incarico di commissario straordinario di Guerino Testa”.

Dragaggio a parte, risalendo dalla foce saltano agli occhi le altre problematiche legate al fiume. La consigliera regionale Pd Marinella Sclocco, che sabato ha partecipato ad una manifestazione civica lungo la pista ciclabile del lungofiume, evidenzia la sconcertante realtà: “Una passeggiata lungo le sponde del Fiume Pescara, organizzata nei giorni dalle associazioni ambientaliste, per prendere atto di una sconcertante realtà: “Sotto gli occhi di tutti i presenti si è verificato un versamento delle acque del depuratore di Pescara, il più grande d’Abruzzo. Poco male se le acque scaricate fossero davvero depurate, al contrario sgorgava una quantità enorme di acque nere, che emanavano odore nauseabondo. Lungo tutto il percorso della pista ciclabile si registra un degrado mai visto prima, anche contaminato da carcasse di animali.” “Quelle acque oltre che inquinare il fiume, far morire le vegetazioni lungo le sponde del fiume, finisce in mare. Per questo”, annuncia Sclocco, “ho immediatamente inoltrato richiesta di convocazione urgente del direttore generale dell’Arta Mario Amicone in commissione Ambiente. Desidero conoscere al più presto quali controlli e con quale periodicità l’Agenzia Regionale li esegue. I versamenti di cui sopra sono chiaramente irregolari, alla luce di tutto questo, chiedo che venga applicata una sanzione sia amministrava che penale, visto che mette a repentaglio la salute del cittadino e dell’ambiente”. La condizione di inquinamento e di scarsa cura del fiume viene sottolineata pubblicamente anche dal gruppo Pd di Pescara, che dalle pagine di Facebook pubblicano una foto-vignetta raffigurante il folto strato di alghe, fogliame e rifiuti accumulati nelle acque della golena. “Benvenuti a Pescara”, ironizza la cartolina, e se i disegni di ombrelloni piantati nel basso fondale evocano la paralisi del dragaggio, la laconica didascalia interroga: “Si può dare almeno una pulita?”.

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