Casalincontrada, case fantasma: interpellanza di Casale Futuro al sindaco

sergio_montanaroCasalicontrada. “Nei giorni scorsi abbiamo presentato un’interpellanza al sindaco di Casalincontrada per avere chiarimenti sulla vicenda delle case fantasma a Casalincontrada che vedrebbe tra chi non ha accatastato l’immobile in cui vive da tempo anche amministratori attualmente in carica e con importanti incarichi”.

Lo dice in una nota il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale a Casalincontrada, Sergio Montanaro, che prosegue: “Questo dopo l’obbligo di pubblicazione degli elenchi ricevuti dall’Agenzia per il Territorio da parte del Comune. Per la verità la questione delle case fantasma a Casalincontrada non è una grossa novità. Sul malcostume di alcuni amministratori e famigliari di amministratori del non pagare l’ICI, a suo tempo, 1998/2000, chi mi ha preceduto come capogruppo di minoranza, si è dovuto rivolgere al TAR per avere accesso ai ruoli. Diritto per il quale è stato addebitata una sanzione pecuniaria a carico dell’amministrazione. Al momento non è stato possibile verificare se quelle somme non pagate siano poi state effettivamente pagate perché ad un esame dei residui attivi dell’Ente non è possibile comprendere ciò. Questa è solo la punta dell’iceberg e tutti noi sappiamo che la punta è la parte molto ma molto più piccola della massa sommersa e difficilmente individuabile di evasione ed elusione ma i cui effetti sociali e di bilancio sono evidenti. Dopo l’obbligo insulso di registrazione del contratto delle case in comodato tra padre e figlio disposto dall’amm.ne di Casalincontrada che è costato a decine di famiglie oltre 250 euro imposto, anche dopo aver raccolto 286 firme che chiedevano la non applicazione di tale eventualità del tutto pretestuosa e non contemplata in nessun obbligo di legge, con il solo voto favorevole della maggioranza di cui alcuni autorevoli esponenti, non direttamente, ma non inconsapevolmente, appaiono nell’elenco delle case fantasma di Casalincontrada, ci auguriamo che quegli stessi amministratori che sicuramente si trovavano nella medesima condizione (2° casa di genitori data ai figli quindi ai fini ICI equiparata alla 1°) si siano sottoposti alla stessa pratica e agli stessi costi a cui sono stati sottoposti i casalesi proprio per scelta da parte della maggioranza consiliare. Inoltre ci auguriamo che gli amministratori che non hanno provveduto ad accatastare le proprie abitazioni come sarebbe dovuto essere (adesso lo sono d’ufficio) abbiano almeno provveduto e fatto provvedere per chi titolare dell’immobile, a pagare le varie tasse e quant’altro a carico di proprietari di immobili (ICI, Tarsu, etc.) Ci chiediamo – conclude Montanaro – con quale faccia questa amministrazione chiederà il sacrificio del pagamento dell’IMU ai casalesi. Non vorremmo che l’ostinazione incomprensibile a non pubblicare i redditi dei consiglieri, non obbligo per legge ma obbligo sullo statuto comunale, come chiarito dal Difensorre Civico Regionale, non nasconda la volontà di tenere occultata questa situazione”.

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