L%26%238217%3BAbruzzo%2C+la+provincia+di+Chieti+e+la+prospettiva+Lear
abruzzocityrumorsit
/politica/47125-labruzzo-la-provincia-di-chieti-e-la-prospettiva-lear.html/amp/

L’Abruzzo, la provincia di Chieti e la prospettiva Lear

Chieti. Aderire e promuovere iniziative proprie e di associazioni o altri Enti, per ricordare la figura di Edward Lear nel bicentenario della sua nascita. In particolare, intestare una strada provinciale, per esempio la S.P.164, che da Quadri porta a Pizzoferrato e quindi penetra i Monti Pizzi. Realizzare un pianoro belvedere sulla SP ,164 nel punto in cui il pittore-disegnatore inglese sedette a ritrarre il paese di Pizzoferrato e così per le altre località, città e paesi visitati e ritratti. Redigere un progetto dell’itinerario seguito da Lear nella visita al territorio della Provincia di Chieti e dell’intero Abruzzo coinvolgendo altri Enti, Regione e le altre Province.

Queste le proposte contenute nell’Ordine del giorno presentato in Provincia di Chieti dal consigliere
Palmerino Fagnilli per celebrare il bicentenario della nascita del pittore-disegnatore, viaggiatore- scrittore, Edward Lear. Nato ad Halloway presso Londra, nel maggio 1812 da una famiglia povera, Edward Lear amante del viaggiare e abile nello scrivere e nel disegnare, visitò l’Egitto, il Mediterraneo, il Medio Oriente, l’Europa e tra i vari Stati europei, l’Italia e tra le varie regioni d’Italia l’Abruzzo, quello impervio e remoto del tempo, con le sue valli e le sue città, i suoi paesi e paesini e luoghi legati a vicende e personaggi storici, costumi e tradizioni. L’opera e la vicenda personale, storica e pittorico-letteraria di Edward Lear devono interessare alla politica, quindi alle Istituzioni e quindi alle sue attività, poiché oltre ad essere stato certamente tra i primi a promuovere positivamente l’immagine dell’Abruzzo nel mondo, egli è anche tra i primi e più importanti personaggi che in Abruzzo praticò inventandolo il trekking, anglo versione del nostrano escursionismo, l’albergo diffuso, , le passeggiate naturalistiche, i percorsi natura, tutti conditi e fondati sugli elementi antropologici e sociologici tipici degli abruzzesi e della società abruzzese, delle bellezze del suo territorio, la sua trasformazione e documentazione, da cui landscape painter, pittore di paesaggi: franchezza descrittiva nel disegno-scrittura. Nelle linee strategiche dei vari Piani e Masterplan; nei tratteggi politici degli scenari del terziario avanzato; nelle analisi dello sviluppo turistico sostenibile e compatibile con il territorio, traspare la filigrana della esperienza leariana. Infatti ricorre e si rincorre chiaramente nei documenti quanto, in altri termini, Edward Lear praticò direttamente come modello di un turismo verde e culturale su cui l’Abruzzo moderno può scommettere per il suo futuro.
“È questa la prospettiva Lear da seguire, pianificare e sviluppare – spiega Palmerino Fagnilli – ma, guarda caso, bisogna ricordare che Lear fu anche l’inventore dello stile letterario così detto non sense, ossia dei limericks. Tra questi uno dei più famosi è proprio Where the old man of Abruzzi, in cui un vecchio d’Abruzzo non poteva vedere il suo piede. Parafrasando, celebrare il bicentenario della nascita di Edward Lear magari può aiutare molto la politica dell’Abruzzo e della provincia di Chieti a sfidarsi nel sense e a vedere oltre il naso”.