Tira le somme l’ex sindaco di Roseto Enio Pavone ad un anno esatto dall’insediamento del suo successore Sabatino Di Girolamo.
Analizzando i 12 mesi di attività amministrativa, secondo Pavone, oggi capogruppo di Avanti X Roseto, ne viene fuori un quadro preoccupante e “disastroso”.
“Il Pd dopo aver fatto una figuraccia sull’questo argomento bilancio, facendo prima affiggere dei manifesti in tutta la Città in cui si certificava un “buco” di 3 milioni di euro nel consuntivo 2015”, sostiene l’ex primo cittadino, “salvo poi doversi correggere in Consiglio Comunale dove, con forte imbarazzo, ha dovuto ammettere che il disavanzo di amministrazione 2015 era di circa 1 milione e 900 mila euro, ora non sa più che pesci pigliare. Cerca di giustificare gli stratosferici aumenti di tasse e tariffe volute e deliberate dall’amministrazione Di Girolamo-Ginoble per il 2017, aumenti che ora non possono più addebitare al passato, i cui riflessi già iniziano a farsi sentire sulla pelle dei poveri cittadini e sulle imprese rosetane”.
Pavone ricorda come la Tari sia stata aumentata fino al 40 per cento, i buoni pasto fino al 56, la colonia anziani fino al 45 e ci sono poi mutui per 1 milione e 400 mila euro.
“Mi spiace per gli amministratori del Pd che provano ad arrampicarsi sugli specchi”, aggiunge il capogruppo di Avanti X Roseto, “ma io non smetterò mai di sottolineare queste cose e di difendere l’operato della mia amministrazione dalle false e tendenziose accuse che provano a muoverci. Anche perché nei cinque anni in cui noi abbiamo guidato la città c’è stata una riduzione della spesa corrente, una forte contrazione dell’indebitamento e un sostanzioso abbassamento delle spese del personale”.
C’è poi la questione dello stabilimento “La Lucciola”, rimasto orfano di un gestore.
“Per non parlare dell’ufficio turistico dello IAT”, conclude Pavone, “sia chiuso il sabato, la domenica e tutte le sere in una città a vocazione turistica. E’ possibile avere il pontile chiuso da oltre due mesi e nessuna notizia a proposito? E la Villa Comunale chiusa con lavori che non proseguono secondo il crono programma? Se a questo si aggiunge un inizio schizofrenico dei lavori per la costruzione della pista ciclabile che, invece di partire da Colona Spiaggia verso il capoluogo, ha preso avvio nel tratto centrale in pieno periodo estivo il quadro appare ancora più sconfortante”.