Chieti. “Sono contento che, anche con grave ritardo e nonostante non siano stati ultimati tutti lavori previsti, sia stata riconsegnata ai cittadini un’altra parte della Villa Comunale”. Lo dice il consigliere di opposizione del Comune di Chieti, Luigi Febo, all’indomani della riapertura della Villa Comunale.
“Sono contento perché, che la giunta Di Primio lo dica o no, il più importante intervento di riqualificazione architettonica e ambientale sull’antico terreno di Villa Frigerj diventato Parco della città alla fine dell’800 – continua Febo – è stato programmato e iniziato da noi e osteggiato da loro. Ad agosto 2009 abbiamo inaugurato il primo tratto e il progetto degli altri lotti insieme alle risorse necessarie per completarli fanno parte dell’eredità tanto biasimata dal sindaco Di Primio. Tanto biasimata da non prenderla subito in considerazione. I lavori infatti sono partiti con oltre un anno di ritardo, non sono stati completati e oggi, di tutta fretta, sono stati inaugurati. Una fretta dettata, probabilmente dagli eventi del maggio teatino. L’unica attenzione dell’amministrazione Di Primio è stata data all’inaugurazione in pompa magna. Ma a questa propaganda ci siamo abituati”.
Il consigliere del Pdl, Emiliano Vitale, ha rispostao così: “Non ci si può lamentare se il partito dell’astensionismo cresce sempre di più quando far da padrona è sono sempre e solo le polemiche a tutti i costi su qualcosa che andava realizzato subito ed oltre tutto non si è riusciti a concludere. Mi riferisco alle dichiarazioni dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Luigi Febo, oggi consigliere d’opposizione, che continua a seguire la strada della strumentale polemica politica sulla riapertura di un altro lotto della Villa Comunale. Il concetto ovvero la volontà di voler ristrutturare un patrimonio storico e ambientale come la Villa Comunale è certamente condivisibile e bene ha fatto la vecchia amministrazione ad affrontare il problema, ma poi come in questo caso, l’ex assessore si perde in un bicchier d’acqua quando cerca a tutti i costi di negare gli altri per affermare, invece, se stesso. A mio avviso sulla vicenda la positività dell’intenzione finisce proprio lì, a pochi metri dalla partenza. Infatti, a lui sono serviti quasi 5 anni per chiudere un primo lotto (e mezzo) a fronte dei 2 anni impiegati dalla nostra amministrazione per completarne un secondo e riconsegnarlo alla città oltre ad aver avviato il completamento del terzo, sono una media invidiabile. Senza considerare che comunque è stato rivisto il cronoprogramma dei lavori che prevedeva, come programmato proprio dall’ex assessore Febo, interventi a macchia di leopardo, saltando alcune zone, come ad esempio, come gran parte di viale IV Novembre, parte integrante della Villa. Si è, quindi, rimodulato tutto dando una continuità logica e spaziale per arrivare alla riqualificazione di tutte le aree che fanno la Villa Comunale e senza considerare l’operazione di reperimento dei fondi per finanziamento di tutti i lotti funzionali. Credo, questa sia, una ulteriore prova di buona amministrazione da parte del centrodestra. Di questo il consigliere Febo non ne parla. Certamente ciascuno di noi può avere giudizi ed opinioni diverse, del tutto legittimi, sulle scelte architettoniche delle opere di riqualificazione ma non si poteva in corso d’opera, tornare indietro rischiando di non dare una continuità estetica rispetto al primo lotto. Il buon senso che ci ha indotti a proseguire sulla strada della sua ristrutturazione operando, però, degli interventi finalizzati a salvaguardare il più possibile l’identità storico-culturale della Villa. E se la politica smettesse, come in questo caso fa il Consigliere Febo, di cercare a tutti i costi la vetrina e si avesse un pò più di umiltà ci si renderebbe conto che la migliore propaganda non quella della propria foto sul giornale a recitare il ruolo di cavaliere senza macchia e senza paura del momento, ma avere soddisfazione nel vedere che i cittadini potranno godersi ancor di più la Villa Comunale, e compiacersi pensando che tutto questo è stato possibile grazie alla capacità di chi, più o meno, è riuscito a metterci del suo all’insegna di un nuovo spirito di servizio, che dovrebbe essere fulcro della nobile Arte che è la Politica”.