La richiesta della fiducia, così come una possibile proposta di Giunta, questa volta però decisa senza il confronto estenuante con i gruppi di quella che una volta era la sua maggioranza ma che da diversi mesi a questa parte hanno finito per ingabbiarlo, sarà quello che attenderà il Consiglio di domani.
Dopo la seduta andata a vuoto lo scorso 6 giugno, dunque, domani sarà l’ora della verità. E dopo incontri, colloqui, discussioni, tentetivi di ricucire uno strappo dovuto alla coperta troppo corta – tutti vani visto il mancato accordo con le varie anime, sempre più sfibrate, del centrodestra – Brucchi va avanti a testa bassa da solo, senza più alcun tentativo di mediazione.
“Chi c’è c’è” o altrimenti tutti a casa e per la città di Teramo si potrebbe paventare lo spettro del commissariamento visto da tutti come un vero e proprio spauracchio.
La stanchezza, o la sfiducia, sembrano aver preso il sopravvento.