Chieti. “L’Assessore Paolucci e questo governo regionale, dopo più di tre anni di amministrazione, in campo sanitario hanno creato solo confusione senza produrre nessuna risposta ai territori e alla gestione funzionale della rete ospedaliera abruzzese. In questi giorni vediamo una ripartizione e accorpamenti dei Dea a colpi di delibera di Giunta come se fossero decisioni di semplici contributi alle feste paesane con l’obiettivo di declassare il SS. Annunziata di Chieti e potenziare Pescara”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea che “mai l’Abruzzo aveva vissuto un periodo così buio nel settore sanitario. Oggi – continua Febbo – registriamo solo un enorme pasticcio. Infatti, ricordo come il decreto commissariale 55 del 10 giugno 2016 (Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese 2016-2018) dava mandato alla Regione, al fine di creare un DEA di II livello, di prevedere una integrazione funzionale tra i Presidi di Chieti e Pescara, presupponendo quindi un ruolo paritario tra i due Ospedali o perlomeno nel rispetto delle Unità Operative Complesse già esistenti. Ma oggi assistiamo a tutt’altra storia, o meglio lo è stato solo per le UOC di MALATTIE INFETTIVE e REUMATOLOGIA, che pur non rispettando i criteri del numero di popolazione per il Decreto 70/2015, sono state maantenute nel Presidio di Pescara. Nello specifico sottolineo, ancora, come il decreto commissariale 79 del 21 luglio 2016 (in circa 20 giorni lavorativi, per rispettare il principio di una Regione Veloce!!!!) ha deliberato il riordino della rete ospedaliera della Regione Abruzzo togliendo le Unità Operative Complesse dall’Ospedale di Chieti di CHIRURGIA VASCOLARE, CHIRURGIA TORACICA, TIN, e PNEUMOLOGIA. Guarda caso – rimarca Febbo – sono tutti reparti necessari e caratterizzanti un DEA di II livello secondo il Decreto Ministeriale 70/2015 e individuando nel Presidio di Pescara il Centro Traumatologico Specializzato lasciando al Presidio di Chieti solo il Centro Traumi. Inoltre per completare meglio l’opera di smembramento dell’Ospedale di Chieti è stato deliberato l’Atto Aziendale della Asl decidendo di, non rispettando neanche i contenuti del decreto commissariale 79, trasformando l’Unità Operativa Complessa MALATTIE ENDOCRINE declassandola a Unità Operativa Semplice Dipartimentale. Mentre il SERVIZIO CARDIOLOGICO è UOSD nel decreto 79 e diventa UOC nell’atto aziendale. Ma non finisce qui. L’atto aziendale della Asl di Chieti non rispetta, neanche sull’Area Territoriale, né i contenuti del Decreto ministeriale 70 /2015 e né il decreto commissariale 78/2017 sulle Linee Guida per la Redazione degli Atti aziendali, peraltro fortemente contestata dall’ Intersindacale. Pertanto è del tutto evidente che ci troviamo di fronte all’ennesimo pastrocchio creato da questo governo regionale con il silenzio di una Direzione aziendale compiacente. Una confusione evidente soprattutto nella recente DGR 721 dove la Giunta ha deliberato il raccordo funzionale tra i presidi di Chieti e Pescara individuando il DEA di II livello a Chieti per le Emergenze Cardiologiche, Pescara per la Rete Politrauma e per la Rete Stroke, senza deliberare, guarda caso, per le sedi della Centrale Operativa 118 e per il Dipartimento Emergenza. In sostanza viene confermato a Chieti ciò che nessuno può togliere ossia il Polo del cuore, mentre si trasferisce a Pescara la neurologia pur essendo Chieti clinica universitaria e Pescara solo reparto. Tutto questo sarebbero chiacchiere secondo l’assessore Paoluci o solo la cruda realtà??? Così come’è illogica, irresponsabile e antieconomica la scelta di indicare la sede operativa del 118 all’interno dell’aeroporto d’Abruzzo. Quali sono i costi? A quale dei due nosocomi vengono indirizzati i pazienti politraumatizzati? Queste per Paolucci sono chiacchiere o è pura follia questo programma (DGR 721) costruito ad arte solo ed esclusivamente per creare le condizioni della realizzazione del project financing? Quindi abbiamo oggi solo un mezzo raccordo sul Dea di secondo livello che non definisce né ruoli né compiti definitivi”.
“A questo punto – conclude Febbo – chiedo al governo regionale di essere più chiara e precisa nei ruoli dei due presidi e, soprattutto, non permetterò mai di declassare il SS. Annunziata come denuncio da tempo”.