L’Aquila. Il disastroso incendio della pineta di San Giuliano, dell’agosto 2007 nel complesso ha interessato una superficie di circa 380 ettari, suddivisa in superficie non boscata (30 ettari) e superficie boscata (350 ettari, di cui 290 di conifere e 60 di latifoglie).
Una notevole perdita ambientale ed economica per il territorio in termini di “servizi ecosistemici” persi o irrimediabilmente danneggiati.
Infatti il valore delle aree forestali soprattutto se classificate come “interfaccia urbano-foresta” non può essere esclusivamente considerato come quello legato alla produzione di legname, ma soprattutto per le numerose altre funzioni che svolgono quali: Produzione di prodotti non legnosi (funghi, tartufi, ecc?); funzione turistico- ricreativa; protezione idrogeologica; protezione dai cambiamenti climatici.
Se ne è parlato nel corso di una conferenza stampa. Secondo il servizio Ambiente del Comune dell’Aquila, il danno stimato per San Giuliano per il mancato assorbimento della CO2 atmosferica calcolato in base ad una equazione che considera vari fattori su base dendrometrica: superficie forestale percorsa dal fuoco, il volume della massa legnosa bruciata dall’incendio, un coefficiente di trasformazione da biomassa a carbonio e il prezzo per tonnellata di carbonio risulta di oltre 260.000 euro).
Funzione naturalistica: (il danno stimato per la perdita a causa di incendio è calcolato mediante un’altra equazione, sempre su base dendrometrica che considera il coefficiente di ponderazione del grado di naturalità, la superficie percorsa dal fuoco, il livello di danneggiamento dell’incendio, il costo d’impianto e il numero di anni necessari per la ricostruzione; la stima per San Giuliano risulta pari a oltre 2.700.000 euro).