Chieti. “Il contributo personale che voglio imprimere alla vicenda Villa Pini è nel segno della continuità d’azione portata avanti in questi anni”.
E’ quello che ha detto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel Consiglio Comunale di questa mattina, in merito alla trattazione dell’ordine del giorno Azioni a tutela dei lavoratori di Villa Pini e delle prestazioni sanitarie nel territorio.
“Voglio ricordare, infatti, che appena fui eletto sindaco, il 3 aprile 2010 – ha proseguito Di Primio – trovai sulla mia scrivania l’ordinanza di chiusura di Villa Pini che volutamente rifiutai di firmare, autodenunciandomi al Prefetto per l’atto di omissione che stavo compiendo, perché non volevo che il mio mandato cominciasse nel segno negativo ovvero con la chiusura di una struttura fra le più importanti per il nostro territorio sia in termini occupazionali che di prestazioni sanitarie. Da quel momento, quindi, ho deciso di impegnarmi affinché si prospettasse una soluzione a
questa vicenda. Più che mai, oggi, ritengo che quanto di negativo e illecito ci sia stato nel rapporto fra politica e sanità in questa Regione deve essere argomento da trattarsi nelle sedi giudiziarie, cosa diversa, invece, è la garanzia che dobbiamo offrire alle famiglie e a chi presta servizi sanitari all’interno di queste strutture. Non giudico le vicende relative alla sanità che ci sono state in passato ma devo tutelare la mia città e garantire per essa, nei limiti del mio incarico, delle risposte. La Asl Lanciano-Vasto-Chieti, proprio qualche giorno fa, ha ottenuto una risposta positiva rispetto ai requisiti imposti dalla legge 32 del 2007, passo fondamentale per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria necessaria per poter richiedere l’accreditamento alla Regione. Accreditamento di cui Villa Pini godeva fino al fallimento, sospeso e riassegnato alla Curatela che ha operato ed opera in regime di esercizio provvisorio. La Regione, qualora domani il pronunciamento del Consiglio di Stato confermasse la sentenza emessa dal Tar de L’Aquila, supportata dalla giusta pressione dei sindaci e dei presidenti di Provincia, sarà chiamata ad intervenire con un atto che possa consentire il riaccreditamento di Villa Pini – ha concluso Di Primio – e quindi la conservazione dei posti di lavoro, il non deprezzamento dell’Azienda in vista dell’asta, nonché le prestazioni sanitarie. I lavoratori, insomma, non possono essere penalizzati per una norma istituita per difendere i loro diritti”.