San Salvo. “Se vuole vincere la sfida dello sviluppo e della competitività, l’Abruzzo dev’essere in grado di fare scelte importanti che vanno nella direzione dell’ammodernamento delle dotazioni infrastrutturali e in particolare delle interconnessioni tra porti, autoporti, ferrovie e via di grande comunicazione”. Così il sindaco di San Salvo Gabriele Marchese commenta l’iniziativa del consigliere regionale Claudio Ruffini, che a breve presenterà una proposta di modifica alla legge 28 del 2002 sulla gestione degli autoporti abruzzesi.
“Tale proposta va nella giusta direzione – sostiene a riguardo il primo cittadino – e cioè quella di creare le giuste sinergie sia per la gestione che per il completamento di queste infrastrutture. Finalmente qualcuno si muove con una iniziativa concreta. E’ un peccato vedere che importanti opere realizzate che possono essere messe al servizio della crescita e dello sviluppo della nostra Regione sono inutilizzate e abbandonate al degrado e all’incuria”.
Come ricorda lo stesso Marchese, in Abruzzo vi sono infatti l’Interporto di Manoppello, il centro smistamento merci della Marsica ad Avezzano, l’autoporto di Roseto, Castellalto e quello di San Salvo, che messi in rete tra loro potrebbero rappresentare un valido supporto alla circolazione delle merci e ad un nuovo sistema logistico nella nostra Regione.
“Questo è quello che ci chiede il sistema delle imprese abruzzesi da diverso tempo – continua Marchese – e purtroppo chi governa non è ancora in grado di dare. Nello specifico, per quanto riguarda l’autoporto di San Salvo, a circa tre anni e mezzo dall’inaugurazione, la struttura è abbandonata a se stessa, subisce continui atti di vandalismo al di là delle buone intenzioni di alcuni. L’Abruzzo, se vuole vincere la sfida dello sviluppo e della competitività, deve essere in grado di fare scelte importanti che vanno nella direzione dell’ammodernamento delle dotazioni infrastrutturali ed in particolare delle interconnessioni tra Porti, Autoporti, Ferrovie e vie di grande comunicazione. Per fare questo è necessaria una classe dirigente in grado di osare e fare delle scelte coraggiose, importanti e non ripiegata su se stessa. Questa è la sfida per il futuro per una Regione dinamica e competitiva”.