L’Aquila, niente Zona Franca: l’ira di Cialente, la replica di Chiodi

massimo_cialenteL’Aquila. Finisce il sogno dell’istituzione della Zona Franca a L’Aquila. Ad ufficializzarlo è stato il Governo, che ha comunicato alla Commissione europea il ritiro della notifica e a renderlo noto è uno sconsolato Massimo Cialente, secondo cui “si chiude tristemente una vicenda che ha visto la città letteralmente presa in giro”.

Dure le parole del primo cittadino aquilano, che si scaglia contro il Governatore Gianni Chiodi ed il vice presidente del Consiglio Regionale, Giorgio De Matteis.

“E’ questo il mesto epilogo di una farsa che si è consumata attraverso televisioni e giornali, grandi rassicurazioni, polemiche infinite con il Comune dell’Aquila e che ha visto come protagonisti negativi sia il presidente della Regione Chiodi che il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis. Questa presa in giro ci ha fatto perdere anni preziosi, causando al nostro sistema economico un danno enorme che si è aggiunto al totale abbandono della nostra città da parte del governo Berlusconi. Il ritiro della notifica si è reso necessario perchè, senza questo atto, sarebbe stato impossibile poter avviare l’utilizzazione dei 90 milioni di euro, recuperati attraverso un nostro emendamento parlamentare, per l’istituzione del regime del de minimis. Strumento, questo, che avremmo potuto ottenere già tre anni fa se, per l’appunto, non si fosse perso tempo con mendaci rassicurazioni e mirabolanti promesse legate alla zona franca. Adesso invece, finalmente, si può partire”.

Secondo Cialente, “questa penosa vicenda si è conclusa soprattutto grazie all’impegno del Consiglio comunale che, recandosi in blocco a Bruxelles, ha chiarito tutti gli aspetti della questione e posto fine al teatrino messo in scena dal presidente Chiodi e dal vice presidente del Consiglio regionale De Matteis, i quali, diversamente, avrebbero trascinato ancora a lungo questa sceneggiata per meri motivi politico- elettoralistici, facendoci perdere altro tempo prezioso. Questo triste epilogo è la dimostrazione di come, purtroppo, a volte bisogna alzare la voce per far valere i diritti e per far emergere la realtà dei fatti, scoperchiando pentoloni che, per ovvie ragioni, altri tengono a tenere chiusi con ipocriti richiami a una concordia sotto la quale coprire bugie, inefficienze e prese in giro ai danni dei cittadini”.

Secca la replica del primo chiamato in causa, Gianni Chiodi. “Cialente mi accusa di aver fornito a Barca dati sbagliati, senza dire che i dati sono i suoi. Lolli e Pezzopane ritornano a polemizzare sulle scuole senza aver letto il decreto. Cialente e Di Stefano polemizzano per la mia assenza alla conferenza di servizi per il Piano di Ricostruzione della Città dell’Aquila, senza sapere che il Commissario non ha competenze e che la Regione Abruzzo si esprime in questi casi sulla conformità al Piano Paesistico che, nel caso dei centri storici, e’ ovvia e solitamente trasmessa tramite una comunicazione formale che sta per essere inviata anche al Comune dell’Aquila. Infine la polemica su di me e il presidente Berlusconi sulla Zona Franca dimenticando, anche questa volta, che proprio noi, con il presidente Berlusconi, abbiamo inserito la norma nel decreto Abruzzo (art. 10) e poi raddoppiato la dotazione finanziaria da 45 a 90. Mi spieghi Cialente, quale differenza potrebbero subire le imprese se invece di beneficiare di contributi afferenti alla ‘Zona Franca’ potranno beneficiare di contributi ‘de minimis’? Non penserà mica che i primi sono ‘fiches’ del Monopoli e i secondi soldi veri?. Caro sindaco Cialente, questa confusione smarrisce e, come ho avuto già modo di dirti, non fa bene a chi si aspetta notizie di prospettiva, che diano speranza: sono pronto a confrontarmi nel merito delle cose, ma le polemiche sulle falsità vanno fermamente respinte”.

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